PESCARA – Amaro risveglio per i gestore degli stabilimenti balnerari Venere e Sirena, posizionati al centro di Pescara. Nella notte di venerdì sera infatti si è registrato l’ennesimo episodio vandalico che, secondo il Presidente del Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatico (Ciba) Riccardo Ciferni, ha riproposto con grande urgenza la necessità di adottare provvedimenti per garantire la tutela delle nostre strutture in collaborazione con le Istituzioni. In particolare per quei manufatti che rappresentano anni e milioni di euro di investimento di singoli imprenditori.
Poi Ciferni prosegue circa le testimonianze dei gestori degli stabilimenti:
Come hanno riferito i titolari dei due stabilimenti, situati a brevissima distanza l’uno dall’altro, il blitz vandalico sarebbe avvenuto in piena notte, comunque dopo la chiusura di quelle attività che già hanno iniziato ad animare il litorale nei primi giorni di caldo. Gli autori dell’incursione, forse più d’uno vista l’entità dei danni procurati, hanno prima tagliato tutte le tende esterne, letteralmente sventrate, poi hanno sfondato tutte le porte, quelle delle cabine, dei servizi igienici e degli stessi stabilimenti, per poi mettere a soqquadro i locali interni, nonostante la presenza delle telecamere esterne. Parliamo ovviamente di danni per migliaia di euro: la scoperta è stata fatta stamane dai titolari delle strutture, che non sono consorziate Ciba, ma alle quali va comunque la massima solidarietà del nostro Consorzio, non nuovo a tali episodi che già più volte hanno interessato i nostri iscritti.
Ricevere un tale danno alla vigilia dell’apertura della stagione estiva, dopo aver già sostenuto investimenti ingenti per la ripresa delle attività, è un atto gravissimo, che soprattutto ha riproposto, per l’ennesima volta, la necessità di rivedere quelle norme del Piano Demaniale comunale e del Piano Demaniale Regionale che oggi impediscono ogni forma di tutela nei confronti delle attività del litorale. Tutti i balneatori condividono la necessità di rispettare i famosi varchi per garantire agli utenti il libero accesso sull’arenile sia d’inverno che d’estate, ma d’altro canto vanno studiate forme ad hoc di recinzione delle stesse strutture per proteggere quegli imprenditori che investono personalmente per meglio qualificare la nostra riviera e attrezzare i propri stabilimenti con strutture sempre più all’avanguardia per dare un respiro realmente europeo al nostro lungomare.
Non solo: tali forme di tutela sono urgenti più che mai oggi, quando si sta affrontando la revisione della normativa relativa alla proroga delle concessioni che saranno vincolate alla realizzazione di ulteriori investimenti privati. La classe imprenditrice costituita dagli operatori del mare è ben disposta a investire sul nostro turismo e su quelle strutture, ma poi dovremo avere dalle Istituzioni le opportune garanzie circa la tutela delle attrezzature ammodernate. Su tali temi chiederemo nei prossimi giorni un confronto con Comune e Regione in quello spirito di collaborazione che ormai da mesi sta caratterizzando il dialogo per il rilancio congiunto della città.