Quasi un mezzo su tre oggi ha oltre 20 anni. L’Aquila unica provincia in controtendenza: in un anno salto in avanti del 340%
L’AQUILA – Tra chiusure, blocchi alla circolazione e restrizioni dovute all’emergenza sanitaria ed economica in atto, il 2020 è stato un anno difficile anche per il mondo del trasporto merci e persone su strada. Continental, brand che da 150 anni fa della sicurezza su strada e dell’innovazione tecnologica la propria missione, ha realizzato un Osservatorio sui macro trend del trasporto pesante con l’obiettivo di fornire una panoramica del settore sia a livello nazionale, sia a livello locale. Per capire quanto ha inciso la pandemia sullo sviluppo del comparto dei mezzi pesanti in Abruzzo, l’Osservatorio ha analizzato i dati relativi alle nuove immatricolazioni, ai tipi di alimentazione, all’anzianità e alle categorie Euro* del parco circolante in Regione e nelle singole province abruzzesi.
Abruzzo in linea col valore medio nazionale
Nel 2020 in Italia le immatricolazioni di mezzi pesanti per il trasporto merci con oltre 16t sono state 19.616, il 14,2% in meno rispetto al 2019. Poco sotto la media nazionale, l’Abruzzo conferma il calo di nuovi veicoli immessi nel mercato, segnando un -13,5% rispetto al precedente anno. Delle province abruzzesi, solo Pescara dà segnali positivi e registra una crescita del 12%, passando da 108 a 121 unità. In negativo rimangono, in ordine progressivo, Teramo (-7,6%), Chieti (-23,2%) e l’Aquila (-25,8%).
Uno scenario simile si presenta per il trasporto persone. Le immatricolazioni di autobus di oltre 3,5t in Italia sono passate da 4.935 del 2019 a 3.404 del 2020 (-31%), mentre a livello regionale l’Abruzzo scende da 152 a 103 unità, leggermente sopra la media nazionale (-32,2%). Stravolta per questa segmentazione la graduatoria tra le quattro province: in questo contesto è l’Aquila ad accelerare con una crescita di immatricolazioni che arriva al +340% (passando da sole 5 unità del 2019 alle 22 del 2020), seguita dal segno meno di Chieti (-34,6%), Teramo (-62,1%) e Pescara (-85,7%).
Alimentazione, l’elettrico rimane sotto l’1%
Lo scorso anno, il parco circolante di autocarri merci in Italia ha raggiunto le 4.221.718 unità. La quasi totalità di questi sono alimentati a gasolio (91,6%); i rimanenti sono a benzina (4,6%), a metano (2,2%), a benzina e gas liquido (1,2%), ibridi ed elettrici (0,1% ognuno).
L’Abruzzo rispecchia la classifica nazionale posizionando ai due vertici il gasolio (usato dal 93,84% del parco circolante) e l’elettrico (0,04%). Guardando la situazione tra le province, Pescara ospita la totalità dei mezzi elettrici, mentre le altre fonti di alimentazione sono diffuse in maniera equilibrata nella regione.
Il parco autobus nel nostro Paese registra nel 2020 99.883 unità. Anche in questo contesto la maggioranza dei mezzi in circolazione sono a gasolio (93,7%), seguiti però dal metano (4,8%). Sotto l’1% rimangono l’elettrico, il benzina, benzina e gas liquido e l’ibrido.
Uno scenario che si ripresenta anche in Abruzzo dove continua a regnare il gasolio con il 95,7% e il metano con il 3,7%. L’elettrico e il benzina segnano percentuali bassissime, rispettivamente al 0,5% e al 0,1%, mentre non compaiono nel parco circolante mezzi ibridi e a benzina e gas liquido. A livello provinciale, l’Aquila registra la percentuale più alta per l’elettrico (1,2%), Teramo si distingue per il gasolio (98,5%) e il benzina (0,2%), Chieti per il metano (5,4%). Pescara azzera le cifre per elettrico e benzina, registrando un 98,1% per il gasolio e un 1,9% per il metano.
In Abruzzo il 28,9% degli autobus ha oltre 20 anni
La fascia di anzianità maggiormente rappresentata all’interno del parco circolante italiano di mezzi pesanti per il trasporto merci è quella da 10 a 15 anni (18,9%), seguita dai 15-20 anni (17,9%) e 20-30 anni (15,7%).
In Abruzzo la fascia d’età più diffusa è quella dei 15-20 anni (21,1%). Poco al di sotto, le fasce adiacenti dei 10-15 anni (20%) e dei 20-30 anni (17,7%). La percentuale di mezzi al di sopra dei 40 anni (5,4%) supera ancora quella dei mezzi nuovi di massimo 2 anni (4,4%).
In termini di anzianità, l’Aquila è la provincia più “vecchia” con il 19,7% di mezzi dai 30 anni in su. Per contro la città con parco circolante più giovane è Pescara, che registra le percentuali più alte sia per gli autocarri di massimo un anno (2,4%) sia per quelli da 1 a 2 anni (2,9%). A Teramo la fascia più rappresentativa è quella dai 10 ai 15 anni (19,7%) seguita da Chieti, con il 20,9% di mezzi tra i 15 e i 20 anni di età.
Considerando il parco autobus nel nostro Paese, emerge che quelli più recenti (da 0 a 5 anni) sono il 19,4% del totale, mentre quelli più vecchi, di oltre 20 anni, il 25,7%. Nella fascia intermedia da 5 a 20 anni, si colloca la maggior parte del parco circolante (54,4%). Anche l’Abruzzo vede come preponderante la fascia intermedia (55%), seguita da quella di oltre 20 anni (28,9%) e, in ultimo, da quella più giovane di mezzi da 0 a 5 anni (15,7%). Teramo è la provincia con la percentuale più alta di veicoli di massimo 5 anni, seguita da Chieti (rispettivamente 18,7% e 16,3%). Per contro l’Aquila è la provincia che detiene il parco circolante più anziano (39,6%).
Euro 0,1 e 2 ancora molto diffusi
Dall’analisi della categoria Euro dei mezzi pesanti per trasporto merci in circolazione a livello nazionale emerge un’importante presenza di veicoli molto recenti (Euro 5 ed Euro 6), che corrisponde al 31,8% del totale; ciò nonostante, quelli più vecchi (Euro 0, Euro 1 ed Euro 2) continuano a coprire una quota superiore (33,3%).
Anche in Abruzzo la quota di Euro 0, 1 e 2 supera di gran lunga quella degli Euro 5 e 6 (40,1% vs 22,4%). Le categorie più anziane si concentrano all’Aquila, che vede il 21,6% di Euro 0 e il 7,4 di Euro 1, mentre quelle più giovani a Pescara, con l’11,8% di Euro 5 e il 13,7% di Euro 6.
In Italia la percentuale di autobus appartenenti alle categorie Euro 5 ed Euro 6 si attesta al 38,2%. Vi è però ancora in circolazione un’ampia quota di categorie più vecchie, ed Euro 1, Euro 2 ed Euro 3 arrivano al 38,6% del totale.
Leggermente sotto la media nazionale, in Abruzzo gli Euro 5 e 6 scendono al 33,1%, mentre quelle più vecchie arrivano a toccare il 44,4%. La provincia più virtuosa in assoluto è Chieti che supera il 40% di autobus Euro 5 e 6, con un distacco di 12 punti percentuale da Teramo (27,7%). Per contro gli Euro 0 sono ancora fortemente presenti in tutte le province abruzzesi ad eccezione di Chieti (11%), con il picco del 19% a Pescara, seguita dall’Aquila (18,8%), Teramo (18,7%).
La circolazione di mezzi di trasporto vecchi e con classi ambientali datate peggiora sensibilmente la situazione delle emissioni nell’ambiente e la sicurezza della circolazione, e pone l’accento sulla necessità di accelerare il ricambio di questi mezzi con altri più nuovi, sicuri e meno inquinanti, perché dotati di tecnologie recenti.