PESCARA – “Una follia, una vera e propria trappola micidiale, le cui vittime sono, nella maggior parte dei casi, persone che con il proprio veicolo lavorano e che percorrono quella strada anche decine di volte al giorno”. Dura presa di posizione di Confartigianato Imprese Pescara sulla vicenda dell’autovelox installato dalla scorsa estate a Manoppello, in via Tiburtina, all’incrocio con la strada per lo Scalo.
Il dispositivo, con funzionamento in combinazione, rileva sia il passaggio con semaforo rosso sia il superamento dei limiti di velocità. Tante le polemiche che il semaforo ‘killer’ ha generato negli ultimi mesi. In 60 giorni, infatti, sono stati notificati verbali per 770mila euro. In un caso un fornaio di Rosciano ha collezionato ben 40 verbali.
“Il sistema dovrebbe agevolare gli artigiani e tutti i lavoratori – afferma il presidente di Confartigianato Pescara, Giancarlo Di Blasio – e, invece, chi, dopo i clamorosi rincari autostradali, sceglie di percorrere la strada statale al posto dell’A25, si imbatte in una trappola micidiale. La psicosi da semaforo rosso spinge i conducenti ad accelerare per pochi metri con l’obiettivo di liberare l’incrocio in fretta e a quel punto scatta la sanzione per il superamento dei limiti di velocità”.
“Il codice della strada e i limiti di velocità vanno rispettati sempre e comunque, ma non si possono creare delle trappole che spingono a commettere infrazioni, con il solo obiettivo di far cassa. Trappole – conclude Di Blasio – le cui vittime, nella maggior parte dei casi, sono persone che con i propri mezzi lavorano e percorrono quella strada per questioni lavorative”.