PESCARA – Sabato 7 marzo 2014,alle ore 18 ,presso la libreria Feltrinelli di Pescara in via Milano, si terrà la presentazione di “Avere trent’anni” l’ultima silloge di poesia di Federica D’Amato, pubblicata dalla Ianieri Edizioni. A parlarne con l’autrice uno dei più valenti scrittori italiani, Giovanni D’Alessandro, narratore di romanzi che negli ultimi dieci anni hanno segnato la memoria storica della letteratura italiana, fine appassionato e conoscitore di poesia. Questa sarà la seconda data abruzzese dedicata al nuovo libro della D’Amato, dopo la prima presentazione che si è svolta a dicembre alla presenza del poeta Davide Rondoni; nei prossimi mesi l’autrice porterà la sua poesia in giro per l’Italia, da Bologna a Milano, Torino, Gaeta fino ad arrivare in Sicilia. Una terza prova poetica, quella della D’Amato, che conferma la sua insopprimibile vocazione al dettato poetico, una voce antica e nuova al tempo stesso, una poesia cólta, dolorante, gentile, in linea con le più alte esperienze d’avanguardia del ‘900 europeo. «La regina dell’amore triste», l‘ha definita lo stesso Giovanni D’Alessandro, «la scoperta di una brava poetessa», ha detto di lei Domenico Calcaterra, uno dei più bravi critici letterari italiani della nuova generazione. Il libro – ottimo prodotto editoriale con il quale la casa editrice Ianieri ha voluto riportare in auge un certo modo di fare editoria –, porta a conclusione la prestigiosa nota di lettura di Luigi Trucillo, memorabile poeta della linea partenopea, voce assoluta del panorama letterario italiano.
Sabato 1 marzo “Avere trent’anni” sarà presentato anche a Roma, alla libreria Scripta Manent (via Pietro Fedele n°58), con la presenza straordinaria dello scrittore Renzo Paris.
IL LIBRO Chissà perché i testi ancorati alle esitazioni delle fasi di passaggio riescono a parlarci meglio dell’anacronismo degli spazi interiori. La risposta più semplice è che con il proprio formalizzarsi nell’indeterminatezza di una pausa riescono a fare dell’impasse un movimento conoscitivo. Da questo punto di vista risultano quasi esemplari gli esiti dell’ultima prova poetica di Federica D’Amato, che fin dal titolo “Avere trent’anni”, si sofferma sullo sconcerto di chi al termine della giovinezza si trova davanti alla necessità di un consuntivo. Tutti abbiamo sperimentato l’importanza di quel personalissimo passaggio obbligato verso l’indipendenza e la solitudine chiamato “linea d’ombra”. Possiamo ben comprendere quindi quanto sia stimolante fare i conti con quelle particolari sensibilità poetiche in cui questo passaggio si rovescia nella comparsa di un’”ombra della linea”; nell’addensarsi cioè, sul tratto ancora esitante di ciò che appare, delle nebbie e i fantasmi che possiedono segretamente ogni esperienza […]. Dalla nota introduttiva “L’intraducibile” di Luigi Trucillo
L’AUTORE Federica D’Amato si occupa di editoria, giornalismo e letteratura. Vive e lavora a Pescara.