Sono 5 gli Istituti scolastici coinvolti con un team di 9 psicologi che incontrerà docenti e ragazzi. Il via al Liceo “Benedetto Croce”
AVEZZANO – È partita la prima attività formativa del percorso sull’Intelligenza emotiva previsto nell’ambito del progetto coordinato dal Prefetto a riposo Amalia Di Ruocco, volto alla prevenzione per combattere alla radice possibili atti di violenza e maleducazione tra minori. Sono 5 gli Istituti scolastici coinvolti con un team di 9 psicologi che incontrerà docenti e ragazzi.
Il progetto ‘Comunità coesa, città più sicura’, dopo una fase di confronto preliminare con le realtà del territorio, ha mosso i primi passi con l’incontro formativo in presenza, al Liceo ‘Benedetto Croce’ di Avezzano: presente l’assessore Cinzia Basilico, la dottoressa Amalia Di Ruocco e il Commissario Capo tecnico psicologo della Polizia di Stato, dottor Andrea Pelliccione, in servizio presso l’Ufficio sanitario della Questura dell’Aquila.
Il termine prevenzione è il filo conduttore di un’iniziativa che si propone di lavorare sui comportamenti dei ragazzi, isolando e ‘spegnendo’ sul nascere forme di violenza e di maleducazione, che potrebbero sfociare anche in atti penali, con lezioni teoriche psico-educative e con prove dimostrative ed esperienziali. Due incontri formativi riguarderanno esclusivamente il corpo docenti: uno verterà sulle linee guida della gestione emotiva e uno sulla comunicazione efficace. 8 incontri, invece, saranno destinati solamente agli studenti. Nelle prossime settimane, le lezioni sull’affettività e sulla gestione delle emozioni coinvolgeranno il Liceo Torlonia, il Liceo Artistico “Bellisario”, l’Istituto Tecnico “Ettore Majorana” e l’Istituto Comprensivo Collodi-Marini.
Il Prefetto ha ringraziato le scuole che “ad anno scolastico già iniziato si sono lasciate coinvolgere dal progetto credendo nella proposta e impegnandosi anche in orario pomeridiano per i corsi”. Ha ricordato che il progetto per le scuole prevede anche gli incontri che gli istituti possono chiedere direttamente a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza su temi attinenti alla legalità. Poi ci sarà l’intervento a scuola di una persona che ha avuto problemi con la giustizia e che spiegherà ai ragazzi l’esperienza negativa avuta affinché non venga vissuta da chi ascolta. La richiesta di corsi con psicologi e gli incontri con l’ex detenuto può essere ancora formulata al comune da parte di scuole, enti e associazioni.