Riprende l’attività dei volontari del sorriso che riportano aria di festa in Pediatria
AVEZZANO – Venerdì 16 Aprile, presso il reparto di pediatria dell’Ospedale di Avezzano, dopo una pausa durata circa un anno, i Clown dell’Associazione “Faro”, Socio Fondatore della “Federazione Nasi Rossi Abruzzo”, riprenderanno la loro attività di “Volontari del Sorriso”. Animeranno una festa a cui si uniranno ragazzi provenienti da diverse scuole di Avezzano, coinvolti attraverso il Centro di Servizi per il Volontariato dell’Aquila e gli allievi dell’ultimo corso sulla Clownterapia organizzato e proposto a marzo dall’Associazione.
Ha dichiarato l’Educatrice Manuela Gemini dell’Associazione Faro:
l’interruzione è stata conseguenza del Terremoto dell’Aquila, che ci ha indotto ad impiegare i nostri Clown Volontari per contribuire alla gestione del Post-Emergenza nelle tendopoli, allontanandoli dall’Ospedale di Avezzano anche per evitare ogni rischio di confusione ed intralcio nell’espletamento delle attività Ospedaliere e della psicosi connessa all’Influenza ipotizzata come pandemica, con tutti gli aspetti legati alla prevenzione.
Essendo rientrate tali emergenze, riteniamo opportuno riprendere i nostri progetti che, con continuità e per diversi anni, ci hanno fatto conoscere ed apprezzare dall’intera Comunità, dalle Istituzioni e da chi, a diverso titolo, ha potuto osservare e valutare i nostri interventi. Il reparto di Pediatria dell’Ospedale di Avezzano tornerà quindi, una volta a settimana, ad animarsi di sorrisi, di canzoncine, di sketch, palloncini e colori.
Ha dichiarato la Psicologa Daniela Corbi, consulente del progetto “Clown in Corsia”:
i bambini ricoverati hanno necessità di essere coinvolti nella famigliare dimensione del gioco che permetta loro di incontrarsi e di dare un volto più umano all’ambiente dell’ospedale. L’idea è che l’animazione sia fra i metodi migliori per sdrammatizzare quelle situazioni di tensione che sono passaggi obbligati durante una degenza.
In una situazione di stress, in cui il piccolo paziente non trova risposte né dai genitori né dalle persone che lo curano, l’arrivo inaspettato di un animatore e l’occasione di dedicarsi ad attività di tipo artistico possono infrangere le barriere dietro le quali il bambino si ritira, e riaprire la via alla vita, alla comunicazione, alla positività ed al buon umore dimenticati. Si può ricreare così la speranza di un rapporto, un contatto verso una presenza amica, vicina ed empatica che faccia da ponte per arrivare a comprendere il ruolo di tutte le altre presenze misteriose, come ad esempio gli infermieri e i medici. L’animatore, oltre che quella di mediatore, può svolgere anche la funzione di guida in un ambiente nuovo e diverso da quello familiare.
I “Clown Dottori” dell’Associazione Faro non sono medici veri, quanto sono volontari che intraprendono un percorso formativo per sviluppare quelle competenze tecniche, psicologiche e artistiche necessarie a sollecitare emozioni positive nei bambini, per ricordare a loro e a tutti che l’infanzia è tale solo se si nutre di gioco, si legge in una nota diramata dall’Associazione.