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Avezzano,Teresa De Sio con “Metti il Diavolo a Ballare”

da Donatella Di Biase

L’artista in giro per L’Italia è impegnata  nello  spettacolo teatral-musicale durante il quale interpretera’, con racconti e canzoni, il suo primo omonimo romanzo

AVEZZANO (AQ) – Il 21 gennaio, alle ore 21.00, al Teatro dei Marsi di Avezzano Teresa De Sio porterà in scena il Reading “Metti il Diavolo a Ballare”,  durante il quale interpreteà con racconti e canzoni il  suo primo romanzo, dall’omonimo titolo, edito per Einaudi.

Il corpo del reading è la lettura  di brani del romanzo accompagnata, commentata, sostenuta e completamente intrecciata con la musica e le canzoni che sono strettamente legate al mondo narrativo del libro, in versione acustica. Con  questo lavoro  Teresa amplia la sua sfera di interessi con i linguaggi che si intrecciano tra di loro e così musica, letteratura e teatro, trovano una sintesi perfetta, coadiuvata dal temperamento del salentino Ippolito Chiarello e dei tre musicisti che riempiono la scena con una forte presenza. La musica , come sempre, attinge dal patrimonio  di quella popolare napoletana, pugliese e del Sud d’Italia .Il romanzo prende ispirazione  a piene mani dalla terra salentina e da quei tempi in cui il male entrava nei corpi a causa del morso della taranta e, dove l’unico modo per liberarsene, era “metterli a ballare”. La storia narrata da Teresa De Sio vede come protagonista la piccola Archina Solimene, una bambina colpita dal morso della taranta e quella della sua famiglia, cresciuta in un contesto come quello del Salento degli Anni Cinquanta, nelle sue credenze, nella sua miseria, nella costante ricerca di un amore e di una felicità che sembrano non poter mai arrivare.

Il Salento è una terra aspra, misteriosa, magica. Ed è in questa “Terra del rimorso” che Teresa De Sio  sviluppa la storia di Archina , di sua sorella Filomena e del loro terribile padre Nunzio. La vicenda cupa e nerissima di Archina, fatta di violenza e solitudine, si lega alla storia di tutta una comunità: il paese di Mangiamuso, nel cuore del Salento, che accoglie la famiglia Solimène quando si trasferisce da Procida.

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