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Belvedere della Villa comunale intitolato al Comandante della Brigata Majella, Ettore Troilo

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La cerimonia si è svolta ieri mattina

CHIETI – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ieri mattina, alla Villa Comunale, alla presenza di Carlo Troilo, figlio del Comandante della Brigata Majella, del prof.  Nicola Mattoscio, Presidente della Fondazione Brigata Majella, di Salvatore Toriello, Direttore della Fondazione “Ugo La Malfa”, e dell’ing. Angelo Di Muzio, in rappresentanza del Rotary Chieti, nel corso di una cerimonia alla quale hanno partecipato autorità civili e militari, ha intitolato il Belvedere retrostante il Museo di Villa Frigerj ad Ettore Troilo dove è stata apposta una targa in sua memoria.

«Ho sentito il dovere di intitolare ad un uomo che ha dato moltissimo al nostro Paese non solo come Comandante della Brigata Majella ma soprattutto come Prefetto della ricostruzione di Milano – ha sottolineato il Sindaco nel suo discorso – un luogo che più di altri avesse capacità emozionale ed evocativa: il Belvedere della Villa Comunale dal quale si ammira quella Majella, Madre della storia di questa regione ma anche simbolo della vicenda di Ettore Troilo, che fu capace di predisporre una Brigata organizzata militarmente in grado di essere una parte di quella Resistenza che si è mossa su tutto il Paese: da Asiago ai monti delle Marche, da Bologna al nostro Abruzzo.

Vi è, poi, l’esperienza milanese di un uomo che, dopo la Liberazione, si trova a dover gestire il momento più difficile di quella città dopo la guerra, una città che oggi è simbolo del motore trainante del Paese ma che allora aveva bisogno di un prefetto, non di carriera ma di nomina, capace di coniugare la forza di chi la guerra l’aveva fatta con quella di farsi interprete del sentimento di un popolo che soffriva e aveva bisogno di un punto di riferimento.

Sono nato nel ’68 – ha aggiunto il Sindaco – non ho mai fatto uso della storia per fare politica e credo che oggi chi si attarda in questo modo di pensare continua ad essere nemico di questo Paese. Oggi celebriamo non le gesta di un militare o di un comandante partigiano, ma le gesta di un uomo che ha voluto bene al suo Paese.

Su questa targa non viene ricordato solo il comandante della Brigata Majella ma il Prefetto della ricostruzione di Milano ed è questo l’elemento che deve proiettarci verso un futuro che non può essere più fatto da divisioni a distanza di oltre 70 anni da quegli eventi. La grande umanità e la grandissima capacità di essere interprete delle istituzioni rappresentano i valori che Troilo continua a trasmetterci, un ponte verso il futuro su quella strada che lui ci ha indicato».

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