Arduo compito ma l’impegno e la priorità massima sarà una prerogativa. Cauto ma pronto a definire le scadenze il premier che pone l’obiettivo delle case per gli “sfollati” del terremoto in Abruzzo che secondo le dichiarazioni raccolte dovrebbero avere una nuova abitazione entro il 10 del mese di settembre.
Per l’ospedale tempi più stretti, si parla addirittura di fine mese.
«Abbiamo fatto una sfida che qualcuno ha definito “mission impossible”: alloggiare in case vere e arredate le 12-13mila persone che hanno avuto le case distrutte» entro sei mesi. «Abbiamo individuato 14 aree, non si tratta di nessuna new town. Sotto questi edifici saranno realizzate delle piattaforme anti-sismiche in cemento armato sopra le quali sarà possibile costruire. Abbiamo lanciato una sfida alle varie associazioni di costruttori per avere delle case in meno di sei mesi»
«Entro fine maggio l’ospedale potrà funzionare tra il 60 e il 70%. Non ci sarà quindi «alcuno scippo» riguardo alle apparecchiature. Gli apparecchi per la Tac resteranno nella provincia, saranno trasferiti a pochi chilometri dall’Aquila. Ma si rimedierà con la riapertura dell’ospedale»
«Nominiamo i 49 sindaci dei comuni interessati dal sisma soggetti attuatori delle direttive del commissario. A loro il compito di individuare gli inquilini da mettere negli appartamenti che affittiamo e di cui paghiamo il canone di locazione e di individuare le famiglie che potranno entrare nei nuovi appartamenti»