PESCARA – Ieri mattina un blitz congiunto della Polizia municipale di Pescara, con Guardia di Finanza e Carabinieri è stato messo in atto all’interno dell’ex Cofa, l’ex mercato ortofrutticolo situato sulla riviera sud. All’alba oltre una decina di agenti sono penetrati dai cancelli aperti della struttura e, cercando tra i vari ruderi, hanno trovato sette persone ancora addormentate su giacigli di fortuna gettati a terra, tra cui un italiano con diversi precedenti penali alle spalle.
Tutti sono stati accompagnati in questura per le procedure di rito, mentre sul posto è intervenuto il Nucleo ambientale della Polizia municipale per effettuare i rilevamenti del caso e verificare le opere di bonifica più urgenti da realizzare all’interno del complesso che, terminato il rilievo, è stato chiuso per impedire ulteriori intrusioni.
Il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia,ieri, dopo aver ricevuto il report dell’operazione, scattata dopo l’ampio dibattito aperto in merito al futuro dell’ex Cofa e soprattutto alle condizioni in cui versa la struttura, ha spiegato:
come disposto nei giorni scorsi in una riunione interforze all’alba di stamane è scattato il blitz all’interno del grande complesso situato sul lungomare Papa Giovanni XXIII. Intorno alle 5.30 oltre una decina di unità operative di Polizia municipale, sotto il comando del Colonnello Mario Fioretti e del maggiore Maurizio Di Donato, Guardia di Finanza e Carabinieri sono penetrati all’interno dell’area attraverso uno dei varchi trovati aperti e hanno iniziato il giro di perlustrazione.
Subito sono state scovate sette persone che dormivano ancora tra rifiuti di ogni genere, su materassi gettati a terra, ossia quattro rumeni, un italiano con diversi precedenti penali alle spalle, un indiano e un uomo di origine marocchina. Gli agenti li hanno svegliati e, dopo una prima identificazione, li hanno trasferiti in questura per le procedure di rito, ossia per verificare la loro posizione in merito ai permessi di soggiorno.
Nel frattempo nel complesso abbiamo dirottato gli uomini del Nucleo Ambientale della Polizia municipale per redigere un verbale circa le condizioni in cui versa l’area, ossia sulle strutture che necessitano di una bonifica igienico-sanitaria più semplice, ma immediata, e quelle che invece richiedono un intervento più corposo. Subito dopo i cancelli sono stati richiusi per impedire ulteriori intrusioni e programmare gli interventi richiesti.
Ma intanto le verifiche della Polizia municipale con le altre Forze dell’Ordine sono proseguite anche in altri presunti accampamenti, ossia presso l’ex galoppatoio, nel cuore della pineta D’Avalos, dove sono stati individuati dei presunti giacigli, ma dove non sono state trovate persone, e poi ancora in via Magellano, all’interno dell’ex deposito di banane, trovato vuoto .
Ovviamente la nostra attenzione sul territorio non scenderà e continueremo a monitorare, già dalle prossime ore, le altre aree a rischio della città, dove periodicamente i cittadini ci segnalano la presenza di alloggi di fortuna all’interno di baracche o tende improvvisate, situazioni che, oltre a essere un’offesa alla dignità della persona, creano inevitabilmente situazioni di degrado e disagio.
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