A dichiararlo la parlamentare aquilana del M5S Enza Blundo.
«Invece di presentare soluzioni a favore delle piccole e medie imprese aquilane, che continuano ad essere pesantemente emarginate dalle operazioni di ricostruzione per l’assenza della previsione di un tetto al massimo ribasso nelle gare d’appalto e per l’impossibilità di ricorrere all’avvalimento, consentito invece nelle operazioni di ricostruzione in Emilia,il Governo – continua Blundo – ha inserito nell’articolo 3 una disposizione che permette all’Amministrazione Comunale di poter utilizzare i procedimenti della ricostruzione privata e non quelli a evidenza pubblica previsti dall’attuale legge, nei casi in cui debba sostituirsi ai privati nelle operazioni di ricostruzione».
«Questa manovra – aggiunge l’esponente pentastellata – non solo è contraria a qualsiasi minimo requisito di trasparenza, ma lascia pensare ad un’ unica giustificazione: la volontà del Governo di far gestire, con ampia discrezione e sulla base di calcoli politico-elettoralistici, all’Amministrazione Comunale i fondi della ricostruzione privata. Una scelta che non sorprende se pensiamo che il prossimo anno a L’Aquila si voterà per le amministrative».
«Ho denunciato in Commissione Bilancio questa ennesima farsa, illustrando i miei emendamenti e ordini del giorno che andavano in direzione opposta, ma sono stati tutti respinti, con l’apposizione della ennesima vergognosa questione di fiducia. Non resta che sperare in un risveglio delle coscienze anche negli aquilani» – conclude Blundo.
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