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Blundo: «Interrogazione parlamentare per far chiarezza sulla questione banche»

da Redazione

Enza BlundoL’AQUILA – Il recente convegno organizzato dalla Sen. Enza Blundo di M5S ‘Politiche Monetarie e Proposte di Regolamentazione Bancaria’, svoltosi presso la Sala Isma del Senato, ha evidenziato la grande confusione che regna riguardo alla vigilanza sulle banche.

«Una confusione sempre più complicata e pesante – afferma Enza Blundo – che ha messo in luce i gravi danni che sono stati prodotti dall’intero apparato creditizio nazionale nei confronti di famiglie ed imprese del Centro-Sud Italia da parte dei 4 istituti bancari coinvolti nel processo fallimentare in corso e nei riguardi soprattutto dell’intera economia abruzzese già nota per le vicende del terremoto del 2009».

«A queste vicende di calamità naturale si sono aggiunte poi, le questioni giudiziarie che da anni ripetutamente coinvolgono l’intera regione e tutto a carico dell’intera comunità dei cittadini abruzzesi i quali allo stato attuale, senza una vera risposta chiara da parte del Governo, vivono ancor di più lo stato confusionale in cui versano sia le famiglie quanto le imprese uniche entità sociale costrette a pagare un danno non dovuto».

«Il Movimento 5 Stelle non si rassegna a questo stato di cose e intende reagire nel rispetto e a favore della legalità e della trasparenza che sono due dei più noti fondamenti del movimento stesso e non intende fermarsi solo a discutere ma ha tutta l’intenzione di porre rimedio agli illeciti esercitati da un sistema confusionario che andrebbe debellato e demolito a beneficio del nostro Paese meritevole di ben altre notizie di cronaca».

«Pertanto – aggiunge la Senatrice pentastellata – è forte la necessità di improntare una interrogazione parlamentare urgente su dei punti cardine che nello specifico sono: le necessità che hanno indotto le dirigenze bancarie a fare richiesta di emissione di Obbligazioni Subordinate, la raccolta effettuata a seguito della richiesta ottenuta con specifiche autorizzazioni da parte della Banca d’Italia e della CONSOB quali settori hanno coinvolto e che tipo di investimento hanno generato le scadenze del rientro dei capitali investiti, il costo sostenuto dall’intero apparato creditizio bancario per l’intera operazione messa in atto e nello specifico i premi produttività elargiti a tutto il personale impiegato fino ai dirigenti e infine la tracciabilità delle somme raccolte e investite».

«Tale chiarimento è doveroso e necessario poiché potrebbero esserci importanti motivazioni da parte degli organi dirigenziali delle banche atte a giustificare un operato attento come nel caso dell’eccezione di una richiesta di emissione obbligazionaria come quella per far fronte alla calamità del sisma 2009 che ha interessato il territorio aquilano, oppure, in alternativa, un giustificato motivo derivante da un piano di investimento commerciale-produttivo-migliorativo per la Regione Abruzzo».

«Ciò metterebbe in evidenza – prosegue la Sen. Blundo – una tranquillità oltre che una sicurezza di rimborso verso tutti gli investitori in un tempo necessario al rientro dei capitali investiti comprensivi di maggiorazione data dagli interessi. Ma se così non fosse, come di norma per giusta operatività dirigenziale, si insinuerebbe un processo truffaldino che va svelato nell’immediato anche per evitare che tali operazioni vengano ripetute come regolarità sistematica a danno di qualunque altro investitore».

«Altro aspetto saliente riguarda la tracciabilità dei capitali e diviene determinante domandarsi il perché sono state emesse obbligazioni ai fini della ricostruzione dell’intero territorio aquilano, poiché in questo caso i rimborsi nei confronti dei risparmiatori sarebbero più che certi in quanto tutti i crediti finanziari verrebbero certificati dal MEF (Ministero Economia e Finanza)».

«Non sono più tollerabili ulteriori rinvii da parte del Governo perché le famiglie, le imprese e tutti i risparmiatori hanno diritto di sapere cosa è veramente successo. Le banche e lo Stato hanno l’obbligo di rispondere immediatamente a questa domanda».

«Un’altra circostanza che appare troppo poco chiara è l’immediatezza con cui sono state poste in vendita le banche fallimentari attraverso delle semplici transazioni conciliatorie senza che nulla, prima, venisse chiarito in merito alle responsabilità certe e reali degli addetti ai lavori».

«Per porre in atto un necessario ed immediato chiarimento – conclude la senatrice grillina – bisogna porre in essere un fermo cautelativo all’intero pacchetto obbligazionario subordinato, a tutto il patrimonio bancario posto in garanzia per l’emissione straordinaria e relative attinenti autorizzazioni ed allegati correlati e infine un immediato blocco dei premi di produttività elargiti in particolare ai dirigenti che sono stati calcolati sulla base dell’investimento concluso. Naturalmente per una questione di onestà e giusta moralità, tali dirigenti sarebbero tenuti a restituire i premi ricevuti, in maniera del tutto spontanea senza alcun bisogno di un obbligo scritto. Questa è l’unica soluzione possibile per porre in essere un attento ripristino della legalità e del rispetto dell’intero apparato istituzionale e sociale».

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