Non è passato il provvedimento sottoscritto da Forza Italia e dal Movimento 5 Stelle.Il commento di Sospiri
L’AQUILA – La maggioranza di centrosinistra in Consiglio Regionale ha bocciato ieri , con 12 voti a favore e 14 contrari, la risoluzione dell’opposizione in cui si chiedeva al Presidente della Giunta e commissario ad acta della sanità, Luciano D’Alfonso di sospendere gli effetti del decreto dell’11 febbraio scorso che dispone la chiusura dei punti nascita di Sulmona, Atri, Penne e Ortona.Presenti i sindaci dei territori interessati alla misura che hanno incontrato il presidente D’Alfonso in una pausa dei lavori del consiglio. Fuori della sede del Consiglio regionale ieri mattina è stato esposto uno striscione con su scritto “giù le mani dal punto nascita di Atri”.
Il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri al termine della seduta consiliare e della bocciatura del provvedimento presentato dallo stesso Sospiri, sottoscritto da tutto il Gruppo consiliare di Forza Italia e del Movimento 5 Stelle, per salvare i punti nascita,ha così commentato:
“Sono state le assenze tra i banchi dell’opposizione a far bocciare, per soli 14 voti a 12, il documento con il quale avremmo imposto la sospensione degli effetti del decreto commissariale che determinerà la chiusura dei punti nascita di Atri, Penne, Sulmona Ortona e Penne. Ovviamente saranno quelle assenze e la maggioranza consiliare ad assumersi la responsabilità di tale provvedimento nei confronti dei territori interessati e della cittadinanza.Il provvedimento commissariale si basa su dati non reali – ha ribadito il capogruppo Sospiri -, dati mai aggiornati: in realtà tutte le strutture raggiungono lo standard dei 500 parti l’anno. Nel nostro documento abbiamo chiesto l’impegno del Presidente a procedere a un’analisi approfondita della reale situazione dei punti nascita, sospendendo gli effetti del decreto e piuttosto potenziando il servizio di trasporto per le emergenze neonatali sul territorio regionale. Dalla nostra parte abbiamo avuto anche frange della maggioranza; purtroppo a fermare il documento sono state solo le assenze: 12 i voti a favore del documento, 14 quelli contro”.
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