PESCARA – Partenza in grande stile del Pescara Jazz che giovedì sera, davanti ad un teatro d’Annunzio quasi pieno ha proposto l’inedito due di pianisti Stefano Bollani e Chick Corea. Le grandi premesse sulla qualità assoluta dello spettacolo non sono venute meno con oltre due ore di esibizione dove le note dei due piani si sono incontrate in modo armonico creando suggestive sensazioni immersi nel verde dello scenario che da 40 anni ospita i migliori artisti internazionali del Jazz e non solo.
Un duo tutto nuovo, ma inaspettatamente affiatato non solo musicalmente parlando. Grande infatti la stima tra i due artisti che sin dall’inizio hanno voluto sottolineare la solidità del loro sodalizio con il pubblico, più volte chiamato in causa, specialmente nel vivace finale.
Subito un siparietto tra i due con Bollani che saluta il pubblico e Corea che scatta foto alla splatea e definisce il suo amico Stefano “genio”. Sin dalle prime note è Bollani il più virtuoso, capace di dare il là ad ogni motivo non disdegnando un fare più estroso ed espressivo. Dall’altro lato Corea appare più posato, quasi a volere rendere più raffinata la melodia, ad arricchirla di preziose note a comporre un quadro musicalmente perfetto.
Non poteva essere così quando due artisti di questo calibro si incontrano e si completano nel loro esporre musica ed effetti che suonano delicati nel silenzio quasi surreale di un teatro tanto gremito quanto attento e composto. Un mix molto gradevole frutto del buon rapporto tra i due: complicità e voglia di divertirsi e divertire, come davanti ad un gruppo di amici.
Il finale è tutto dedicato al pubblico che partecipa con la voce alle note di Corea che scherza e sorride. Gli scettici ieri sera saranno rimasti sorpresi dall’atteggiamento positivo del pianista da molti considerato un tantino “scorbutico”. Unica nota stonata che vogliamo sottolineare è l’abbandono degli spalti da parte di molti presenti prima che la scena venisse chiusa. Un fuggi fuggi di molti forse nel tentativo di evitare l’ingorgo senza pensare al grande danno di immagine e morale verso gli artisti che dovevano ancora scendere per i due “gustosi” bis. Se le luci ambientali non si accendono il concerto non è ancora finito … cerchiamo di capirlo tutti…