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Bombardamenti, presentata la cerimonia di Pescara ha memoria

da Francesco Rapino

presentazione cerimonia bombardamenti pescaraL’iniziativa si terrà il 14 settembre

PESCARA – Oggi i rintocchi della torre campanaria fra le 13,22 e le 13,25 scandiscono i 73 anni trascorsi dall’ora del primo bombardamento che colpì Pescara alla fine della seconda guerra mondiale.

L’8 settembre si sarebbe firmato l’armistizio, la città non si aspettava le bombe alleate sganciate dagli aerei venuti dal mare e non aveva contraerei. Il 14 settembre alle ore 21, invece, davanti al muro di ciò che rimase della stazione, obiettivo non colpito del tutto dal primo bombardamento tanto da richiedere il secondo raid del 14 settembre, riprenderà il cammino di Pescara ha memoria, l’evento promosso dalla Presidenza del Consiglio Comunale tre anni fa in collaborazione con l’ANPI, perché la storia cittadina venisse riconsegnata alle nuove generazioni attraverso le voci dei testimoni di ieri.

Oggi la conferenza di presentazione a cui erano presenti il sindaco Marco Alessandrini, il Presidente del Consiglio Comunale Antonio Blasioli, la vice presidente del Consiglio Comunale Lola Gabriella Berardi, Filomena Passarelli per l’ANPI, Giulia Basel del Florian Meta Teatro Pescara, Maria Teresa Giammarino del coro Melodie d’Abruzzo che eseguirà canti storici, i rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, coordinati da Lino Di Matteo, oltre alla professoressa Gabriella Albertini voce e testimone del ricordo dei bombardamenti.

Antonio Blasioli“Il 31 agosto e il 14 settembre sono le date dei bombardamenti che ricordiamo nella manifestazione – ha sottolineato il presidente del Consiglio Comunale di Pescara, Antonio Blasioli – proprio il 14 settembre, davanti al muro bombardato della Stazione e a Corso Vittorio Emanuele, celebreremo questo momento insieme a tutte le persone che interverranno perché Pescara ha memoria di una guerra che solo 73 anni fa è entrata all’interno delle proprie mura ed è stata bombardata per il 69%. Quel 31 agosto ci sono stati i primi bombardamenti che sono venuti dal mare. Era un martedì e la città di Pescara non si aspettava questi bombardamenti, era una giornata di mare come oggi e molte persone erano in spiaggia o nelle proprie abitazioni e sono arrivati gli aerei allineati che hanno bombardato la stazione. In realtà la stazione non venne bombardata appieno perché si sollevò una nube di fumo nero, quindi lanciarono le bombe all’impazzata e la maggior parte della città, soprattutto Castellammare, venne distrutta. Poi addirittura il 14 settembre, pochi giorni dopo l’armistizio dell’8 settembre, la città venne presa di sorpresa perché nessuno se l’aspettava ormai”.

Quattro le tappe attraverso cui si articolerà il percorso. Alle ore 21 l’appuntamento sarà presso il muro della vecchia stazione, dove si trova il cippo commemorativo, con la deposizione di una corona di alloro da parte dell’Amministrazione comunale e i saluti istituzionali. Si proseguirà verso Corso Vittorio Emanuele angolo via Trieste, altro luogo colpito, con altre testimonianze e interventi, letti da Giula Basel e Massimo Vellaccio. Si procederà verso Piazza della Rinascita con la proiezione del documentario sulle bombe del regista Stefano Falco. Quest’anno poi il coro Melodie d’Abruzzo accompagnerà la manifestazione. Sempre il 14 settembre, in mattinata, una delegazione farà visita anche al Sacrario delle vittime dei bombardamenti che si trova presso il cimitero di Colle Madonna.

“Ho seguito questa manifestazione come cittadina negli anni precedenti – ha ricordato Giulia Basel del Florian Metateatro Centro di Produzione Teatrale di Pescara – quindi sono contenta di dare il mio contributo. Noi del Florian siamo molto appassionati della storia locale, quindi per noi questo è un appuntamento da non perdere. Pescara è una città cresciuta molto in fretta, quindi ci sono molte persone che vengono dall’interno o da altre parti, quindi pescaresi non solo si nasce ma lo si può anche diventare. Non è vero che Pescara non ha storia, se la Tiburtina Valeria da Roma andava a Pescara c’era qualche ragione. Pescara come snodo è importante per l’Italia e per l’Europa, basta vedere i rapporti con l’altra sponda dell’Adriatico”.

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