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Bonifica del Laghetto della Riserva naturale dannunziana

da Simone Odoardi
Concluso il primo lotto di interventi del Comune di Pescara per il ripristino ambientale del laghetto della “Pineta”

PESCARA – L’assessore ai Parchi del Comune di Pescara Nicola Ricotta ha annunciato la chiusura della prima parte degli interventi di riqualificazione del lago della riserva naturale dannunziana.

Nel lago della “Pineta” più di un anno fa si verificò la moria di anatre selvatiche.
Ha dichiarato l’assessore Ricotta:
grazie  a questo intervento  le anatre  sono tornate  ora a ripopolare in modo naturale  il lago e il suo isolotto.  In due mesi è mezzo di cantiere abbiamo garantito il rifacimento completo e l’ampliamento del collettore che ora raccoglie le acque della vasca, per favorirne il ricambio, correggendo la carenze della rete precedente che, realizzata in salita, non riusciva a far defluire l’acqua stessa verso le condotte esterne.

Ora avvieremo l’adozione di interventi naturali tesi a impedire la formazione di alghe che imputridivano il lago stesso, mentre i nostri uffici stanno completando la progettazione della terza fase, la più difficile, che prevede la realizzazione di un’ulteriore condotta capace di favorire l’eliminazione dei detriti che si depositano non solo sulla superficie, ma anche sul fondo del laghetto. Detriti che nel frattempo, come preannunciato a inizio opere, stiamo eliminando con l’utilizzo di una macchina-aspiratrice.

Ha  ricordato ancora l’assessore Ricotta:

la scorsa estate l’amministrazione comunale, appena insediata, è stata interessata dall’emergenza verificatasi proprio presso il parco del lago per l’improvvisa moria di anatre selvatiche causata dalle spore di clostridium, ossia il botulino, rintracciato poi dall’Arta solo in alcuni punti del lago stesso, nella misura di 40mila microgrammi per ogni metro cubo d’acqua. Un parco che inevitabilmente pagava sei anni di completo abbandono e degrado.

Nel corso dell’inverno abbiamo preso in mano la situazione, abbiamo effettuato interventi di manutenzione tesi a ripristinare l’equilibrio ambientale dell’area, anche attraverso la pulizia costante del canale di scolo. Nel frattempo abbiamo reperito i primi fondi necessari per effettuare interventi di reale risanamento, 40mila euro in tutto, 20mila euro del Comune e 20mila euro finanziamenti regionali. La prima fase dell’intervento – ha descritto l’assessore Ricotta – ha interessato il rifacimento completo del collettore delle acque del laghetto, fondamentale dopo che le indagini hanno dimostrato che la rete di smaltimento esistente risultava assolutamente sottodimensionata e addirittura realizzata con una pendenza errata, ossia in risalita, una rete dunque malfunzionante, determinando anche lo spegnimento per sei anni dei due zampilli, ripristinati dalla nuova amministrazione comunale. La nuova condotta realizzata parte all’altezza del cancello d’ingresso e, costeggiando il laghetto, arriva sino alla curva dell’estremità sud, dove si creava il ristagno dell’acqua con la formazione delle alghe in superficie, dando alla vasca l’aspetto di una pozza putrida con uno strato di melma, in realtà costituito da detriti e alghe. Nel frattempo l’amministrazione ha anche acquistato un macchinario che ci sta consentendo di aspirare e di asportare detriti e alghe.

Gli effetti positivi  dei lavori  appena svolti sono evidenti: la nuova condotta, con la realizzazione anche di una griglia aperta sulla parte sud, è già entrata in funzione e ha innanzitutto eliminato il cattivo odore prima proveniente in maniera costante dalle alghe in putrefazione. L’acqua ha riacquistato limpidezza, grazie anche all’ossigenazione garantita dagli zampilli, e abbiamo registrato la presenza di qualche alga solo su una sottile fascia a sud-ovest del lago, presenza che per ora stiamo tenendo sotto controllo grazie all’utilizzo quotidiano dell’aspiratore e che risolveremo definitivamente con la seconda fase dell’intervento, tesa a impedire il riformarsi delle alghe con l’utilizzo di metodi naturali, come l’introduzione di alberi specifici.

In autunno partirà la terza fase,cioè la creazione di un’ulteriore conduttura di scarico che  consentirà di eliminare i detriti non solo a livello superficiale, ma anche sul fondo, un intervento quest’ultimo che si affiancherà all’approvazione del Piano di assetto naturalistico (Pan), necessario per disciplinare qualunque tipo di attività all’interno della Riserva.

In merito alle vecchie polemiche relative ai presunti danni che sarebbero stati arrecati ai pini durante il cantiere per il paventato taglio di alcune radici durante i primi lavori di scavo, l’assessore Ricotta ha sottolineato che  non c’è stato alcun danno alle piante: gli scavi sono infatti avvenuti a ben due metri di distanza dall’apparato radicale dei pini, dunque non ci sono stati problemi di stabilità per gli alberi; anzi all’impresa è stato  imposto l’obbligo di effettuare un rivestimento delle radici stesse di mastice e catrame per impedire la penetrazione dei funghi. Nel frattempo il lago è tornato a popolarsi di anatre di diverse razze che di nuovo stanno deponendo le uova sull’isolotto, dimostrando le buone condizioni dell’area.

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