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Borzacchiello: “Non è una ‘festa’, ma cerimonia improntata alla sobrietà”

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Le parole del Questore della Provincia di Chieti in occasione del 168° anniversario della fondazione della Polizia di Stato

CHIETI – Il Questore della Provincia di Chieti, Dr. Ruggiero Borzacchiello, in occasione del 168° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, intende rivolgere alla popolazione del territorio teatino, alcune considerazioni e riflessioni.

“Questa non è una ‘festa’, ma una cerimonia improntata alla sobrietà, in quanto interviene in un momento difficile per il Paese, straziato dal morbo del coronavirus, che ha messo a dura prova l’attività degli uomini e delle donne della Polizia di Stato. Il senso del dovere, l’attaccamento alla divisa, lo spirito del sacrificio cha da sempre hanno contraddistinto il nostro essere, oggi più che mai ci devono spingere ad affrontare questa critica situazione offrendo non solo le nostre capacità professionali ma cercando di essere sempre pronti a recepire le istanze della collettività, per vedere la luce in fondo al tunnel. La principale forza del temperamento nazionale è il sapersi rialzare quando si tocca il fondo, e il Paese si sta risollevando. Siamo un popolo che si parla molto addosso, ma che, quando è necessario, si affratella e vince”.

“Noi, uomini e donne della Polizia di Stato lo sappiamo che nell’emergenza diamo il meglio di noi stessi, senza se e senza ma e anche se questa tremenda epidemia ha messo in risalto le paure, le angosce le ansie di tutti noi, pur essendo considerati “gli eroi del quotidiano”, esprimiamo questi sentimenti proprio perché li viviamo giornalmente e dobbiamo essere di supporto alla popolazione. La Polizia di Stato ha un ruolo non sempre riconosciuto in modo adeguato: dura lex sed lex, la legge non piace mai troppo a coloro nei cui confronti viene applicata, a meno che non venga applicata a proprio favore. Funziona così, inutile negarcelo. Tuttavia le istituzioni devono funzionare anche a costo di sfiorare l’impopolarità, al fine di salvaguardare la propria e l’altrui incolumità con regole stringenti ma che debbono far comprendere il senso e la misura della nostra attività in questo particolare momento”.

“Un altrettanto emozionato pensiero desidero rivolgere al personale medico e sanitario della provincia di Chieti, ai quali non finiremo mai di dire semplicemente “GRAZIE”. Il tributo che pochi giorni orsono, tutte le forze dell’ordine hanno voluto testimoniare all’esterno delle strutture ospedaliere del territorio teatino, sta a significare lo sforzo, in alcuni casi pagato a caro prezzo con la perdita della propria vita, che accomuna ancora di più tutti coloro che, come noi delle forze dell’ordine, stanno profondendo nella lotta contro l’epidemia Covid 19”.

“Desidero far giungere un sentito grazie alle istituzioni con cui condividiamo quotidianamente l’onere della gestione dell’ordine e della sicurezza pubblica in questa provincia”.

“Al Sig. Prefetto, dr. Giacomo Barbato, tenace difensore della legalità e che in questo momento particolare evidenzia quel ruolo fondamentale di punto di riferimento per tutte le istituzioni territoriali. Al Sig. Procuratore della Repubblica dott. Francesco Testa, magistrato serio e rigoroso con il quale ho il privilegio di incrociare molti momenti delicati ma anche molti altri amichevoli. Al Comandante provinciale dell’Arma dei carabinieri, colonnello Florimondo Forleo, e al Comandante provinciale della Guardia di Finanza colonnello Serafino Fiore, per il contributo prezioso dato dai loro uomini e con cui viviamo quotidianamente le stesse preoccupazioni, servizi per mantenere sempre alto il livello di vivibilità del territorio, al Sindaco di Chieti, Dr. Umberto di Primio, che, anche in qualità di Vice Presidente dell’ANCI, ha saputo veicolare ai suoi colleghi della Provincia, ai quali va il mio sentito ringraziamento, per l’opera meritoria e per certi versi esemplificativa di quelle regole che devono essere attuate per affrontare ogni giorno, il difficile vivere delle nostre comunità, ai tempi del coronavirus. Ringrazio Mons. Forte, che ha saputo infondere in noi tutti, i sentimenti di pace, di fratellanza, di speranza che devono ispirarci per far fronte ai problemi dettati dall’epidemia. Ringrazio tutte le altre forze di polizia, la Stradale, la Polizia Ferroviaria e Postale, il cui lodevole spirito di servizio in questa battaglia va sottolineato, i vigili del Fuoco, le Capitanerie di porto, le polizie locali, i volontari delle protezione civile, l’A.N.P.S., che quotidianamente offrono il loro impegno e la cui dedizione va evidenziata al di là di ogni limite.” Ringrazio i rappresentanti dei media e delle testate giornalistiche che anche quest’anno e soprattutto in occasione dell’emergenza epidemiologica, hanno saputo rappresentare, egregiamente, il nostro lavoro alla collettività teatina, quali fonti inesauribili di conoscenza e informazione”.

“Di questo gruppo, la provincia di Chieti, ritengo, deve essere orgogliosa.”

“Concludo rivolgendomi ora ai miei colleghi poliziotti, perché oggi, nonostante tutto “ è la nostra festa”.

“Vi dico solamente: “GRAZIE”. Ai miei funzionari e agli uomini e donne della Polizia di Stato, per tutto ciò che date alla gente di  questo territorio, grazie alle vostre mogli, ai vostri mariti, ai vostri figli, che spesso devono sopportare assenze improvvise e prolungate. Grazie al personale della Squadra Mobile, delle Volanti, della Digos, dei Commissariati di Vasto e Lanciano, dell’Ufficio di Gabinetto e a tutti quelli quotidianamente impegnati nei faticosissimi servizi di ordine e sicurezza pubblica che

ben conoscete soprattutto in questo momento storico. Grazie per tutto quello che abbiamo fatto e che stiamo facendo, pur con i limiti, pur con l’ansia che ci sta divorando, perché vorremmo tutti tornare alla vita “normale” di tutti i giorni. L’ottimo lavoro svolto in quest’ultimo anno ci viene ricompensato dalla circostanza che la provincia di Chieti, secondo statistiche nazionali, è risultata essere al decimo posto nella graduatoria nazionale delle province più sicure: per questo non mi stancherò mai di darvene merito”.

La Polizia di Stato, però, non è solo arresti e ordine pubblico. E’ anche passaporti, licenze, pratiche di immigrazione, contatti con il ministero, gestione della sicurezza lungo strade e autostrade, gestione della disciplina interna e delle misure di prevenzione, anche a tutti voi grazie per l’attività svolta.

“Ringrazio le organizzazioni sindacali che proprio in questo particolare momento hanno saputo cogliere il cambiamento di alcuni aspetti della nostra attività e che hanno fornito il loro apporto e contributo per veicolare le numerose disposizioni nei confronti di tutto il personale. Ringrazio, altresì, il personale civile dell’amministrazione, la cui opera si sta dimostrando importante anche con le diverse metodologie del lavoro agile”.

“Da Questore di questa provincia ritengo, quindi, di potermi definire e soddisfatto dei risultati in termini di sicurezza raggiunti dalla Polizia di Stato, perché tutto si può ancora migliorare. I nostri concittadini prendano ad esempio questa e le altre organizzazioni e corpi che, pur fra molti problemi di vario tipo, continuano a tenere alto l’onore della bandiera tricolore”-

“Di questo noi poliziotti, nel nostro piccolo, siamo orgogliosi”.

“E continueremo a esserlo, fieri di questa DIVISA che indossiamo, spesso, purtroppo, intrisa di tanto sangue versato per la Patria”.

“Infine, un ringraziamento a tutti cittadini di questa provincia, per i sacrifici che sono costretti a sopportare, ma ricordiamoci tutti di rispettare e far rispettare quelle poche ma semplici regole dettate dall’emergenza che stiamo vivendo per proteggere e proteggerci dal male che sta attanagliando il nostro paese, grande paese ricordiamolo sempre, perché dobbiamo dimostrare a tutti di “Esserci sempre”, come recita da anni il nostro slogan, ribadendo che insieme, tutti insieme possiamo farcela e orgogliosi di affermare, quando tutto sarà passato, “Io c’ero”.

Viva la Polizia di Stato. Viva l’Italia”.

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