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Botti vietati a Pescara, ma si vendono in 29 bancarelle

da Redazione

Armando FoschiArmando Foschi  di  Pescara Mi piace sottolinea la contraddizione e chiede se siano stati effettuati controlli sulla vendita

PESCARA – “Il sindaco Alessandrini firma l’ordinanza per vietare l’uso dei botti di Capodanno a Pescara, ma poi autorizza ben 29 ambulanti a vendere liberamente su tutto il territorio cittadino botti e petardi, destinati ad animare la notte di Capodanno. È l’ennesima decisione schizofrenica di un sindaco che, evidentemente, non conosce neanche cosa fa la sua stessa macchina amministrativa e che con la mano destra smentisce ciò che fa quella sinistra. L’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede di conoscere se la Polizia municipale sta effettuando i controlli disposti nell’ordinanza; quante multe sono state comminate dallo scorso 21 dicembre a oggi, visto che per le strade si sentono rumori dei tipici botti; e soprattutto, quanti controlli sono stati effettuati tra le stesse bancarelle per verificare la vendita esclusivamente di materiale autorizzato”.

Lo ha detto Armando Foschi, dell’Associazione ‘Pescara – Mi piace’.

“Lo scorso 19 dicembre – ha chiarito Foschi – il sindaco Alessandrini ha reiterato l’ordinanza che ormai a Pescara va avanti dal 2010, ossia il divieto di sparare, dal 21 dicembre al 7 gennaio, i petardi nelle piazze e pubbliche vie, e la raccomandazione ai privati di limitarne l’uso nelle singole proprietà, come balconi, lucernai, cortili, evitando, eventualmente, la loro ricaduta sulle pubbliche vie, vigilando sui minori e sugli animali d’affezione. Un’ordinanza con ‘raccomandazione’ dai contenuti ovvi, visto che difficilmente la Polizia municipale potrebbe fare irruzione in un’abitazione privata e impedire a un cittadino di usare i petardi, per quanto pericolosi e sconsigliabili, sul proprio balcone. Fatta l’ordinanza, ecco però che è arrivata anche la beffa: il 15 dicembre, ossia appena 4 giorni prima dell’ordinanza, è stata firmata la determina con la quale ben 29 ambulanti sono stati autorizzati a vendere il materiale pirico e fuochi di Capodanno su tutta la città: dalla stazione centrale a via Marconi, da via Leopoldo Muzii a via del Circuito, da via Tirino a via del Santuario. In ogni angolo di Pescara sono ben visibili le tipiche bancarelle, tutte in regola con il pagamento del canone per l’occupazione del suolo pubblico, con ogni tipo di prodotto o materiale pirotecnico, bancarelle ovviamente affollatissime dai giovani, ossia dai cittadini ai quali però il sindaco Alessandrini ha vietato di far esplodere i botti a Pescara. A questo punto la domanda è d’obbligo: se a Pescara i botti e i fuochi di Capodanno sono vietati, giustamente per ragioni di tutela e sicurezza, perché il sindaco ha autorizzato sempre a Pescara l’installazione di 29 bancarelle temporanee per la vendita di quegli stessi botti vietati? Forse il sindaco pensava che, acquistati i petardi, i cittadini li faranno scoppiare dall’8 gennaio in poi? Come sempre siamo dinanzi a un atteggiamento schizofrenico di una giunta comunale inadeguata e impreparata. Ormai non resta che puntare l’attenzione sui controlli, e in tal senso l’Associazione ‘Pescara – Mi piace’ chiede alla Polizia municipale di rendere noti i report inerenti quante verifiche sono state effettuate sino a oggi su quelle bancarelle, almeno per essere certi che siano venduti solo prodotti legittimi; chiediamo quanti controlli sul territorio siano stati eseguiti per verificare il possesso di tutte le autorizzazioni, e soprattutto se e quante multe sono state comminate sino a oggi su cittadini sorpresi a far esplodere in strada i petardi”.

(foto da pagina Facebook di Armando Foschi)

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