BRESCIA – Il Delfino sbanca il “Rigamonti” (uno dei campi più ostici per i colori biancoazzurri, con un solo successo nei 15 precedenti incontri) e lo fa dimostrando che al completo e con il gioco è possibile far male anche ad una squadra sulla carta tra le più ambiziose della cadetteria.
Fondamentali i rientri di Romagnoli e Insigne, il Pescara può rallegrarsi per tre motivi in particolare: miglior attacco del campionato, squadra che non prende gol da due turni e posizione in classifica invidiabile. La squadra vista oggi è parsa determinata e sicura di sé ed ha schiacciato l’avversario nella propria trequarti campo con la linea difensiva molto alta e con un pressing immediato sul portatore palla per togliere spazio alle geometrie. Sono bastati poco più di 15 minuti agli uomini di Zeman per prendere le misure a Juan Antonio e company, concendendo poche palle gol, peraltro mal sfruttate.
INSIGNE RISPONDE A FECZESIN – Partenza a pieno ritmo con le due squadre che si aggrediscono a vicenda. Al 3′ percussione sulla fascia di Juan Antonio che supera in velocità Balzano e dal fondo la mette a centro area per Feczesin che uncina il pallone che termina clamorosamente alto sopra la traversa. Risposta degli abruzzesi all’8′ con un’azione sulla sinistra di Immobile che fa tunnel su De Maio e pallone in area per Insigne che in corsa calcia senza inquadrare lo specchio della porta. La difesa biancoazzurra si assesta con il passare dei minuti anche se soffre la dinamicità di El Kaddouri che divora in serie 3 buone palle gol: al 19′ azione dal limite dell’area di Feczesin che lo smarca ma la conclude si spegne a lato, al 22′ spunto personale ma conclusione alta, al 27′ mette in area un buon pallone per la testa di Jonathas che prende il tempo a Romagnoli ma conclude alto.
Se gli ingressi di Maccan, Paghera e Vass non sortiscono effetti, Kone e Soddimo tengono la squadra più ordinata a centrocampo senza rinunciare al gioco. Così al 24′ ci sarebbe l’occasione di vedere in gol anche Sansovini, su perfetto assist di Insigne, ma la conclusione si stampa sul palo esterno. Ancora Insigne al 42′ ruba un pallone sulla trequarti, si invola in area e stremato conclude debole in diagonale su Leali che devia in angolo. Per il Brescia unica conclusione della ripresa al 44′ con Vass dal limite dell’area e Anania che coperto vede all’ultimo il pallone ma riesce ugualmente a deviare in tuffo, guadagnandosi un plauso anche lui.
Vittoria schiacciante, forse troppo facile rispetto alle previsioni che tuttavia non deve passare inosservata sopratutto perchè adoperandosi in un giusto mix di equilibrio tattico e gioco ragionato e pieno di inventiva, si potrà andare lontano. Se a questo aggiungiamo come il Pescara oggi sia stato orfano in difesa di Capuano e Petterini la dice tutta sullo spessore attuale dell’organico su cui può puntare Zeman.
BRESCIA (4-3-1-2): Leali; Zambelli, De Maio, Berardi, Daprelà; Salamon (dal 14′ st Paghera), El Kaddouri (dal 24′ st Vass), Budel; Juan Antonio; Feczesin (dal 14′ st Maccan), Jonathas. A disposizione: Arcari, Scaglia, Mandorlini, Dallamano. Allenatore: Giuseppe Scienza.
PESCARA (4-3-3): Anania; Zanon, Brosco, Romagnoli, Balzano; Gessa (dal 28′ st Kone), Togni, Cascione; Sansovini (dal 28′ st Soddimo), Immobile (dal 17′ st Maniero), Insigne. A disposizione: Pinsoglio, Bocchetti, Giacomelli, Bacchetti. Allenatore: Zdenek Zeman.
Arbitro: Nasca di Bari coadiuvato da Chicchi di Foliglio e Stallone di Foggia
Reti: 38′ e 47′ pt Immobile, 18′ st Insigne
Ammonizioni: Togni, Zambelli, Cascione
Recupero: 2 minuti nel primo tempo, 3 minuti di recupero nella ripresa.
[Foto a cura di Massimo Mucciante per gentile concessione]
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