Ieri sera l’ennesima sconfitta in campionato per il Pescara che adesso rischia davvero di essere risucchiato nelle zone pericolose della classifica
BRESCIA – Se tutto questo fosse un sogno (e magari lo fosse) qualcuno si sarebbe già svegliato sudato, con mille preoccupazioni e un sospiro di sollievo realizzando il tutto. Il problema è che quello che sta vivendo il Pescara non è affatto un sogno ma una realtà distorta, a tratti rassegnata, una lunga notte che giorno non vuole diventare mai. Ieri sera, nel match valido per la trentatreesima giornata di Serie B, l’ennesima sconfitta in campionato, la quattordicesima per essere precisi. Una sconfitta in cui si è assistito al solito spettacolo, un’altra eutanasia calcistica e questa volta è stato il Brescia a staccare la spina con Torregrossa e Caracciolo. Un successo in rimonta per la squadra lombarda dopo che il Delfino era passato addirittura in vantaggio con Coulibaly. Poi il nulla, solo limpide palle gol per i padroni di casa sventate da Fiorillo, migliore in campo per gli abruzzesi ed è tutto dire.
Lo spettacolo offerto in campo, per cosi, viene trasportato negli spogliatoi e nei dopo-partita in cui il copione e le frasi recitate sono sempre le stesse, come i risultati che ormai sono facilmente pronosticabili anche per un bambino. La zona rischio non è mai stata cosi vicina per una squadra che in campo non sa letteralmente cosa fare e il mister Epifani, che si è calato in un contesto più grande di lui, non può far altro che rammaricarsi per l’occasione avuta da Cocco nel finale, un lampo nel buio e poco altro. Le statistiche sono impietose ma, poiché questa è un’analisi oggettiva, bisogna riportarle: nelle ultime sette partite il Pescara ha perso sei volte raccogliendo un solo punto ad Avellino. La compagine abruzzese, inoltre, ha raccolto soltanto 9 punti nel girone di ritorno, al pari della Cremonese, mentre solo la Ternana ha fatto peggio con 6. Dunque, se il campionato fosse iniziato a gennaio, il Pescara sarebbe in piena zona retrocessione.
Oggi, però, la situazione non è tanto diversa visto che la squadra di Epifani occupa la quindicesima posizione con 37 punti ma con una partita in più rispetto ad Avellino, Novara, Cesena, Entella e Brescia. C’è il rischio di presentarsi a Palermo, tra dieci giorni, in piena zona play-out in una trasferta che si preannuncia alquanto proibitiva. “Bisogna rimboccarsi le maniche, tirare fuori gli attributi e lottare per la maglia” ma, al momento, le classiche frasi ad effetto non colpiscono perché è il Pescara che viene colpito ripetutamente e affonda sempre di più.
Fonte foto: Brescia Calcio