Suggestivo spettacolo per i 30 anni del Ceis in collaborazione con la compagnia teatrale ‘Libera il cuore’ che rivisita l’opera letteraria “Il Piccolo Principe” di Saint-Exupéry
PESCARA – ‘Si vede bene solo con il cuore, l’essenziale e’ invisibile agli occhi’ suggerisce la volpe di Antoine de Saint-Exupéry al Piccolo Principe… ma ieri sera il Teatro Massimo ha potuto vedere bene il numeroso pubblico accorso a gustarsi lo spettacolo “Un cuore bambino” messo in scena dalla compagnia ‘Libera il Cuore’ in occasione del trentesimo anniversario del Centro di solidarietà Ceis.
Patrocinata dalla Provincia di Pescara, dal Comune, dal Centro Servizi Volontariato di Pescara e dal Centro di Ascolto “Il Sentiero” di Silvi, la rappresentazione ha proposto con una chiave di lettura totalmente originale le pagine più belle ed importanti de “Il Piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry. Il ricavato dello spettacolo (10 euro a biglietto) verrà utilizzato per la ricostruzione della Comunità terapeutica del Ceis di Loreto Aprutino “Il Faro” gravemente danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009.
Grande compleanno dunque,per l’associazione di volontariato che si occupa di prevenzione e recupero del disagio giovanile nel nostro territorio che ha festeggiato con un copioso pubblico al teatro Massimo di Pescara grazie alla collaborazione della compagnia teatrale ‘Libera il cuore’ la quale ha messo in scena nella giornata di ieri tre spettacoli: il serale e due matinée per le scuole,inoltre replicherà giovedì 14 aprile alle ore 21 al Teatro Marruccino di Chieti; sotto la supervisione di Noemi Ricci,regista coreografa e ballerina del progetto e Tony Nevoso,attore e grafico del progetto,presente anche la band musicale composta dalla chitarra di Alessandro Panzone,violino di Claudia Giovannoli, pianoforte e tastiera di Elio Depasquale, basso di Marco Di Marzio e la batteria di Mirko Minetti,d alle belle voci del gruppo vocalist: Grazia Di Tizio, Mirco Di Marcello,Nausica D’Aurelio e Vanni Malandra e dal corpo di ballo costituito dai giovani e bravissimi Noemi Ricci,Daniel Lapenna e Melania Mazzaferro.
Il 29 marzo invece, alle 18 presso il Museo delle Genti a Pescara gli esperti del romanzo hanno riservato agli interessati un momento di riflessione culturale,le interpretazioni letterarie e le rappresentazioni teatrali riguardanti l’opera dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry.
Siamo sul territorio da trent’anni e abbiamo voluto legare il nostro anniversario a questa iniziativa
ha dichiarato Anna Durante, presidente Centro di Solidarietà ‘Associazione Gruppo Solidarietà’ onlus( Ceis ) che si occupa di volontariato dal 1981. In questi trent’anni di attività,grazie al grande impegno dei suoi operatori ha risposto ai bisogni emergenti dal territorio locale , sviluppando una rete di servizi nel campo del recupero e della prevenzione del disagio giovanile,come il programma terapeutico-riabilitativo della tossicodipendenza,i Gruppi Speciali per adolescenti a rischio,servizi per persone dipendenti da sostanze non farmacologiche e il Piccolo Principe,centro per la tutela e la cura dei minori e delle loro famiglie.
Il Ceis ,come ha sottolineato anche l’assessore alle Politiche sociali Valter Cozzi,è un punto di riferimento dunque, per la città e organizza sempre iniziative lodevoli, perciò il suo trentennale non poteva passare inosservato in una città che ricevuto tanto da questa associazione
l’amministrazione locale ha dato pieno appoggio al suo riconoscimento
ha spiegato il vicepresidente e assessore alla Cultura, Fabrizio Rapposelli:
Eventi di questo tipo hanno il nostro sostegno perché sono di grande spessore anche perché hanno la firma del Ceis che da anni si occupa con ottimi risultati di disagio giovanile.
Per questa particolare occasione non si poteva fare scelta migliore dell’opera di De Saint-Exupéry,rivisitata in maniera originale con musica,balli e recitazione dalla compagnia teatrale ’Libera il Cuore’ la quale prova a risvegliare ed interpellare ‘il cuore bambino’ di ognuno presente in sala ‘cosicché tutta la realtà, nella disponibilità del cuore,diventa interessante e ci appartiene,ci diventa amica. Ne scaturisce così la responsabilità di prendersene cura,che può arrivare fino alla donazione totale di sé.
Suddiviso in due atti, nel primo ha riproposto: l’Incidente aereo, La lettera a Leon Werth,Il Bambino e il Pilota,Il Bambino e l’Uomo del Tempo,Il Baobab,La Rosa,Il viaggio:incontro con il Re e nel secondo atto invece: il Pilota,Il Bambino e il Serpente,Il Bambino e la Volpe e L’addio:bambino e pilota;lo spettacolo ha accompagnato il pubblico presente in sala,molto partecipe al recital:
In un viaggio nei sentieri dell’anima, laddove ognuno di noi può ritrovare il Piccolo Principe, emozioni, riflessioni ed attualizzazioni che faranno scoprire in questa “favola” valori fondamentali come quelli dell’amicizia, del tempo, della creatività. E così i baobab non saranno più “semplici alberi”, la volpe, la rosa, i re non saranno più semplici personaggi di fantasia.
come hanno illustrato gli organizzatori,nonché fondatori della compagniateatrale: Vincenzo Di Nicolantonio (cantante nel progetto e coregista), Mirco Di Marcello(attore) e la moglie Fabiana Falasca(cantante).
“Libera il cuore” infatti, è composto da un gruppo di persone amanti dell’arte in ogni sua forma ed espressione e uniti da una forte e sincera forza di volontà sostenuta costantemente da un profondo credo nei valori religiosi, amicizia,onestà,amore, rispetto e sacrificio.
Sono proprio questi valori a rendere il “cuore bambino” una vera e propria missione, un obiettivo comune, una chiamata alla quale non possiamo che rispondere: “sì”.
affermano i fondatori della compagnia teatrale spiegando la loro scelta di collaborare con il Ceis e continuano spiegando:
”Libera il cuore” è il nome di un progetto che nasce nel 2008 e prende forma giorno dopo giorno.Metterci a servizio per noi significa non acclamare mai “è mio, è tuo, è nostro …”, significa donare tutto quel che possiamo donare, significa “mettere il mio tassello” per completare il puzzle, significa collaborare con le proprie forze all’obiettivo.
Nonostante la bravura dimostrata in più occasioni non si definisconopertanto,una compagnia di professionisti in quanto la maggior parte dei componenti il teatro non è il primo lavoro,ma ciò non sminuisce affatto il loro operato,anzi dà un valore aggiunto allo spettacolo, perché fare le prove o studiare una parte o andare a mettere in scena lo spettacolo significa anche chiedere dei permessi al lavoro e organizzarsi ulteriormente con le proprie famiglie,sono pochi gli esperti reali all’interno del gruppo che con serenità e disponibilità sostengono gli altri:un vero lavoro di squadra per ottenere il massimo nelle loro esibizioni!
L’approccio allo spettacolo e la realizzazione dello stesso infatti, sono professionali: ovvero fatti con serietà, cura, competenza e dedizione a partire dalla mimica, alla scelta del piano luci, alla drammaturgia, ai costumi, al copione, ad ogni minima scelta e respiro.