Home » Ambiente » “Buono per te, sostenibile per l’ambiente”

“Buono per te, sostenibile per l’ambiente”

da Donatella Di Biase

Barillla e Legambiente faranno scoprire a Roma dal 5 al 7 novembre l’alimentazione sana che fa bene al pianeta indicando un modello alimentare che concilia l’equilibrio nutrizionale con la salvaguardia dell’ambiente

ROMA – Dal 5 al 7 Novembre 2010, a Roma, in Piazza San Giovanni, si terrà il primo evento “Buono per te, sostenibile per l’ambiente”, organizzato da Barilla in collaborazione con Legambiente.L’obiettivo della manifestazione è quello di far acquisire un modello alimentare che concilia l’equilibrio nutrizionale con la tutela e la salvaguardia dell’ambiente.

Sarà un  percorso interattivo, ludico e gastronomico  che guiderà alla scoperta del modello alimentare ed ambientale della Doppia Piramide. Ogni giorno infatti, le nostre scelte alimentari sono importanti non solo per il nostro benessere, ma anche per la salvaguardia del  nostro Pianeta. Perchè se  ci si alimenta correttamente  si vuol bene  a se stessi e all’ambiente che ci ospita.

Del resto è noto che la crescita della popolazione mondiale provoca uno sfruttamento eccessivo delle risorse naturali attraverso allevamenti intensivi, monocolture, impoverimento dei territori e conseguente perdita di biodiversità e quindi c’è un nesso di causalità diretto tra le nostre abitudini alimentari  e degrado dell’ambiente .

Lo scopo dell’iniziativa  della Barilla è quello di far conoscere  il  modello della «Doppia piramide alimentare-ambientale» e divulgare  i principi  di un’alimentazione sana, variata ed equilibrata che tenga però anche conto dell’impatto ambientale  causato dagli alimenti.

Nel 1992 l’US Department of Agriculture progettò e diffuse la prima piramide alimentare, che in modo sintetico ed efficace spiegava come adottare un tipo di alimentazione equilibrato.

Oggi, il Barilla Center for Food & Nutrition la ripropone in una doppia versione, posizionando gli alimenti non solo in funzione del loro effetto sulla salute, ma anche di quello sull’ambiente: nasce così la Doppia Piramide come combinazione delle indicazioni contenute nella Piramide Alimentare e quelle ricavate dall’analisi degli impatti ambientali dei singoli alimenti.

La stima degli impatti ambientali associati a ogni singolo alimento è stata condotta con l’Analisi del Ciclo di Vita (Life Cycle Assessment, LCA), un metodo di valutazione dei carichi energetici e ambientali relativi all’intera filiera:comprendendo l’estrazione o coltivazione e il trattamento delle materie prime, la fabbricazione, il trasporto, la distribuzione, l’uso, il riuso, il riciclo e lo smaltimento finale.

Per ogni alimento si è quindi valutato l’impatto ambientale in termini di Carbon Footprint (Impronta di Carbonio), Water Footprint (Impronta Idrica), Ecological Footprint (Impronta Ecologica).

Il modello della «Doppia piramide»  ribadisce comunque  le virtù del modello alimentare mediterraneo. La cosiddetta dieta mediterranea, infatti, è  da tempo considerata dalla comunità scientifica internazionale uno dei migliori stili alimentari per il benessere delle persone perché garantisce la necessaria varietà di alimenti e fonti nutritive e le proporzioni ottimali di ciascun alimento.  La novità, caso mai, è che il modello alimentare mediterraneo non solo fa bene alla salute ma contribuisce a salvaguardare l’ambiente. Affiancando la piramide alimentare della dieta mediterranea a quella ambientale (una piramide rovesciata) emerge chiaramente che «la natura fa le cose per bene».

Infatti nella  “Doppia Piramide” si può osservare che gli alimenti per i quali è consigliato un consumo più frequente, sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Viceversa, gli alimenti per i quali viene raccomandato un minore consumo, sono anche quelli che hanno una impronta ecologica maggiore ( cioè maggior impatto sull’ambiente). In altre parole, da questa nuova elaborazione della Piramide Alimentare emerge la coincidenza, in un unico modello, di due obiettivi diversi ma altrettanto rilevanti: salute e tutela dell’ambiente.

Ti potrebbe interessare

Lascia un commento