Ci sono ancora produzioni che valorizzano il territorio e mantengono in vita tecniche di lavorazione altrimenti destinate a scomparire
REGIONE – L’Abruzzo ha un eccezionale patrimonio di biodiversità agroalimentare. Dall’Adriatico al Gran Sasso, passando per le colline delle province teatine e pescaresi, troviamo piccoli produttori e grandi comunità dediti alla salvaguardia di specialità abruzzesi: cereali, legumi, frutta e ortaggi di antiche origini, formaggi e salumi realizzati con tecniche ancestrali.
I Presìdi Slow Food sostengono le piccole produzioni tradizionali che rischiano di scomparire, valorizzano territori, recuperano antichi mestieri e tecniche di lavorazione, salvano dall’estinzione razze autoctone e varietà di ortaggi e frutta. Sono esempi concreti e virtuosi di un nuovo modello di agricoltura basata sulla qualità, sul recupero dei saperi e delle tecniche produttive tradizionali, sul rispetto delle stagioni e sul benessere animale.
Salvano prodotti buoni, di alta qualità e radicati nella cultura del territorio, ottenuti con tecniche sostenibili e nel rispetto del territorio e della cultura di chi lo abita. Oggi, oltre 500 Presìdi Slow Food coinvolgono più di 13.000 produttori. L’Abruzzo ne conta 40. Vediamoli insieme, con una breve decrizione delle loro caratteritistiche.
I presidi
- Canestrato di Castel del Monte – Nel corso dei secoli in primavera sono salite a Campo Imperatore migliaia e migliaia di pecore. Con il loro latte si produce un pecorino canestrato che stagiona da due mesi a un anno. Il sapore è pronunciato e piccante: è buono da taglio e ottimo grattugiato.
- Cece di Navelli – E’ una coltura, vecchia di secoli, che pochi contadini hanno saputo mantenere e portare avanti in mezzo a tante difficoltà, quella dei ceci di Navelli. Crescono ad una quota di 700 e 800 metri s.l.m. e in terreni aridi, leggeri, anche pietrosi e senza ristagno d’acqua.
- Cipolla Bianca di Fara Filiorum Petri – La cipolla classica di Fara Filiorum Petri è quella piatta, bianca, dolce e aromatica. Secondo tradizione, nel 1300, i monaci del locale convento di Sant’Eufemia di dedicavano alla coltivazione, di un tipo di cipolla davvero particolare, sia per forma che per sapore.
- Fagioli di Paganica – La specie di fagioli coltivata a Paganica, Tempera, Onna, Bazzano e San Gregorio nel Comune di L’Aquila ha dato origine a due varietà locali che si differenziano fra loro per alcune caratteristiche morfologiche: il fagiolo a olio e il fagiolo a pane, entrambi rampicanti.
- Fico Secco Reale di Atessa- Il fico reale di Atessa è una varietà molto apprezzata a partire dagli ultimi due secoli ed è considerato ideale per l’essiccazione, una tradizione ben radicata ad Atessa. Il periodo di raccolta ed essiccazione, va tra metà agosto fino alla fine di settembre
- Grano Solina dell’Appennino Abruzzese – E’ una varietà di frumento tenero conservata in molte zone ad agricoltura marginale della regione Abruzzo dove trova la sua collocazione ottimale. In particolare, questo grano viene coltivato nelle aree montane a quote variabili dai 500-600 fino a 1300-1400 m.
- Lenticchia di Santo Stefanio di Sessanio – Di pochi millemetri di diametro, globosa, rugosa, con una buccia sottile e di colore marrone scuro, la lenticchia di Santo Stefano di Sessanio cresce oltre i mille metri di altitudine solo sulle pendici del Gran Sasso, qui il piccolo legume ha trovato un habitat ideale.
- Mieli dell’Appennino Abruzzese – I mieli uniflorali della montagna appenninica abruzzese sono quello di Santoreggia, di Sideretis e di Marrubio mentre i mieli millefiori di montagna sono invece quelli prodotti da apiari posti a quote superiori a 800 m. slm.
- Mortadellla di Campotosto – Ovoidali e legate a due a due con uno spago, le mortadelle di Campotosto non hanno nulla a che vedere con i prodotti industriali appesi nei negozi di specialità per turisti del centro Italia.
- Patata Turchesa – Tubero che si caratterizza principalmente per la buccia di un bel colore viola intenso contenente una interessante quantità di sostanze antiossidanti presenti nella buccia, paragonabili a quelle del cavolo.
- Peperone Dolce di Altino – Ad Altino cresce un piccolo peperone a corno di colore rosso intenso. Una volta maturi e raccolti dalla pianta sono infilzati con un ago e dello spago all’altezza del peduncolo, in modo da creare una lunga collana chiamata “crollo”.
- Salsiccia di Fegato Aquilana – E’ un insaccato prodotto prevalentemente con fegato, cuore e polmone di maiale e con l’aggiunta di un po’ di carne e grasso di suino, di sale e di peperoncino. Come per la salsiccia di carne, per l’insaccamento si utilizzano budelli naturali.
- Salsicciotto Frentano – Il salsicciotto frentano è un salume tradizionale dell’alta e media valle del Sangro e dell’Aventino, un’area collinare alle pendici orientali della Maiella, lungo il corso del Sangro, che va da Lanciano a Casoli fino a Montenerodomo.
- Uva Montonico – Sono in pochi a conoscere il montonico e per avere notizie storiche su questo vitigno si deve cercare a ritroso nel tempo. Una fonte risalente al 1615 del Catasto Onciario testimonia che già in quel periodo nel territorio di Bisenti fosse presente un vitigno col nome di montonico.
- Ventricina del Vastese – Raramente un territorio ha un legame così forte con un prodotto come quello che unisce l’alto Vastese alla ventricina. Per prepararla, un tempo, si usavano i maiali neri o rossi, oggi si acquistano le razze bianche più comuni e diffuse sul territorio.
- Oliva Intosso – Il particolare nome di questa varietà deriva dal fatto che, per poter essere mangiate, le olive dovevano essere addolcite, ovvero “ndosse, curate nel ranno e poi nell’acqua pura” come spiegava il glottologo Gennaro Finamore nel Vocabolario abruzzese del 1880.
- Pecorino di Farindola – È un pecorino assolutamente unico, poiché preparato utilizzando il caglio di maiale, che gli conferisce aroma e sapori particolari. Si produce in quantità limitatissime solo in una ristretta area del versante orientale del massiccio del Gran Sasso.
- Fagiolo Tondino Del Tavo – Di colore bianco latte-avorio dalla forma tondeggiante e buccia sottilissima, buonoanche solo lesso e condito semplicemente con olio extravergine di oliva Dop Aprutino Pescarese, riempie infiniti piatti.
- Formaggi a latte crudo – Prodotti secondo la tradizione dei pastori transumanti, in questi formaggi rivivono tutti gli aromi e la stagionalità delle erbe dei pascoli, grazie alla lavorazione a latte crudo.
- Zafferano dell’Aquila – Si ottiene dagli stimmi del fiore del Crocus Sativus, è rosso porpora e viene venduto, previa tostatura, in filamenti o in polvere. Lo zafferano viene prodotto nel territorio della Provincia dell’Aquila.
- Aglio rosso di Sulmona – Coltivato da secoli nella Valle Peligna, si caratterizza per il colore porpora dei suoi spicchi e per le dimensioni più grandi rispetto alle altre tipologie. I suoi scapi fiorali dal gusto gentile, rimossi prima della raccolta, possono essere consumati freschi.
- Caciotta Frentana – A pasta morbida con le caratteristiche impronte delle “friscelle” in vimini. Viene consumato sia fresco di pochi giorni che stagionato. L’area di produzione è la provincia di Chieti e in particolare nei territori di Lanciano, Casoli, Sant’Eusanio del
- Pomodoro Mezzotempo di Vasto – Tipico delle campagne vastesi, è tutelato per le sue proprietà nutraceutiche e per l’alta concentrazione di zuccheri e vitamina C. Si presta ad essere utilizzato per la preparazione di piatti tipici, tra cui il famoso brodetto alla vastese.
- Vino Cotto di Roccamontepiano – Si ottiene con un processo lungo e laborioso dove moderne conoscenze di tecnologia produttiva si sposano con un’antica sapienza tradizionale: il mosto viene concentrato in caldaia a fuoco vivo, poi “rabboccato”, fatto fermentare e quindi invecchiato in botte.
- Carciofo di Cupello – È un ecotipo che deriva dal Campagnano, varietà di carciofo Romano a ciclo tardivo. Conosciuto anche come ‘mazzaferrata’, ha la forma rotonda e leggermente allungata. Il sapore è pronunciato con un retrogusto dolciastro e una consistenza tenera e carnosa.
- Patata di Montagna del Medio Sangro – Nei comuni di Montenerodomo, Pizzoferrato, Gamberale e Civitaluparella, piccole aziende contadine coltivano da tempo questa patata, dalla forma tondo-ovale regolare, dalla buccia di colore rosso e dalla polpa gialla o bianca.
- Ventricina Teramana – Prodotta tra la fascia montana e pedemontana del Gran Sasso e dei monti della Laga, è un insaccato a grana fine, spalmabile e dal sapore piccante. Viene confezionata con ritagli di prosciutto, guanciale, pancetta macinati finemente e mescolati ad aglio, rosmarino, peperone rosso, sale e pepe.
- Pecorino di Atri – Si ottiene da latte intero crudo di pecora con caglio di agnello o di maiale ed è un formaggio a pasta semidura. Si consuma principalmente a breve stagionatura, con pasta bianca morbida e spalmabile oppure con media stagionatura, con pasta color paglierino e sapore intenso e leggermente più salato.
- Caciocavallo di Pescocostanzo – Dal sapore dolce e pastoso quando è poco stagionato, gradevolmente piccante quando la stagionatura è più lunga. Si ottiene dalla lavorazione del latte vaccino con l’aggiunta di sale e caglio. Le forme vengono appese a coppie “a cavallo” di un bastone, da qui il tipico nome.
- Patata del Fucino IGP – È molto apprezzata per la “sapidità” e per la lunga “conservabilità”, caratteristiche, queste, conferite dal particolare ambiente di coltivazione e dalla sinergia tra terreno-microclima e acqua. È prodotta nei comuni della provincia di L’Aquila: Avezzano; Celano; Cerchio; Aielli; Pescina; S. Benedetto dei Marsi; Ortucchio; Trasacco; Luco dei Marsi.
- Il Pecorino dei Monti della Laga – È un pecorino dal forte carattere identitario, ottenuto da latte ovino crudo addizionato con caglio di capretto o di agnello. Denominato “Prodotto di montagna”, la tradizione lo vede impiegato nella preparazione dei tipici “spaghetti all’amatriciana”.
- Arance della Costa dei Trabocchi – Note e apprezzate per la ricchezza dei sapori e l’intensità dei profumi in tutta Europa. Accanto alle arance, fra cui il cetrangolo, si coltivano limoni, mandarini e cedri, ricercati sia freschi che trasformati, soprattutto dalla pasticceria e norcineria di qualità
- Fagiolo Bianco di Frattura – È un fagiolo rampicante, che si raccoglie secco nel mese di settembre. Le tecniche agricole e la cultura alimentare costituiscono uno degli aspetti identitari della comunità di Frattura: la protezione e la conservazione di questo legume lo hanno reso, sotto il profilo organolettico, una delle eccellenze agroalimentari della Valle del Sagittario.
- Oliva Monicella della Valle Roveto – È caratterizzato da un colore dorato con particolari riflessi verdi; il sapore è mediamente fruttato e l’aroma leggero, con sfumature di mandorla fresca e note amare di carciofo. Talvolta è leggermente piccante, con un leggero retrogusto amaro. Oggi la varietà è coltivata solo più da alcune piccole e medie aziende agricole locali
- Mieli di Tornareccio – Il miele di Tornareccio può essere definito “l’emblema della biodiversità”: con largo anticipo rispetto ai colleghi di tutta Italia, gli apicoltori locali sono stati abili nel capire le potenzialità insiste nella grande disponibilità di fioriture.
- Carota Altopiano del Fucino – La Carota dell’Altopiano del Fucino IGP si conserva abbastanza a lungo in luogo fresco, è ricca di caroteni, sostanze che l’organismo utilizza per la produzione di vitamina A, importante per diverse funzioni dell’organismo e in particolare per la vista
- Maiale Nero d’Abruzzo – Razza precoce, rustica e longeva, è caratterizzata da una buona fertilità e vivinatalità (elevato numero di suinetti portati allo svezzamento), presenta una buona resistenza alle malattie ed è molto resistente alle avversità climatiche.
- Vitellone Bianco IGP – Il “Vitellone” è il bovino da carne di età compresa fra i 12 e i 24 mesi. “Bianco” perché è il colore del mantello che ben risalta sulla cute nero-ardesia e permette di tollerare le radiazioni solari dei tipici ambienti pascolativi.
- Agnello d’Abruzzo – Allevato su territorio regionale seguendo tecniche e metodiche tradizionali, a cominciare dalla base alimentare, costituita esclusivamente dal latte materno, integrato da foraggi e concentrati vegetali (orzo, granturco, fave)
- Pomodoro a Pera d’Abruzzo – Apprezzato per la poca presenza di semi, l’abbondante polpa, l’alto contenuto zuccherino, la bassissima acidità e l’elevato contenuto di licopene, antiossidante contro i radicali liberi. Il Pomodoro può essere consumato fresco o trasformato in Passata dolce e vellutata.