Questi 4 interventi sono fatti, implementati per sostenere gli utenti e per cercare di superare i disagi derivanti da due fenomeni non imputabili ad ACA, ovvero l’aumento del fabbisogno idrico per la pandemia, e la riduzione della risorsa alle sorgenti. Di queste 4 linee di lavoro è stata data comunicazione puntuale e preventiva ai Comuni interessati dalle turnazioni, come richiede il Garante.
Sull’assetto del sistema di distribuzione e sugli sprechi derivanti dalle “reti colabrodo” bisogna guardare molto molto indietro, a quando nei piani di investimento c’erano solo interventi sulla depurazione, e anche molto intorno: le perdite delle reti sono un problema nazionale legato alla vetustà delle infrastrutture, su cui non a caso è intervenuto anche il PNRR. ACA per il tramite ERSI ha presentato un piano di investimenti per la riqualificazione delle reti, sia nelle forme del PNRR che nel Piano Invasi.
C’ è una tempesta mediatica più insistente delle segnalazioni al call center. Piuttosto è il caso di prendere atto che la Regione Abruzzo ha dichiarato per il secondo anno consecutivo l’emergenza idrica e che sono in atto cambiamenti climatici: l’uso consapevole dell’acqua è un problema generale, andrebbe insegnato nelle scuole e impone, da subito, comportamenti responsabili, fra cui l’installazione delle autoclavi. Le autoclavi sono una riserva idrica periferica, che consente di far diventare contestuali il momento del fabbisogno idrico e il momento di disponibilità di portata nelle reti, rendendo l’utente indipendente dagli orari di razionamento.
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