C5, AcquaeSapone: parola al tecnico Bellarte

Condividi

Sabato prossimo esordio in campionato ad Asti. Il pensiero del tecnico neroazzurro sul calcio a 5 e sulla nuova stagione

CITTÁ SANT’ANGELO (PE) – Conto alla rovescia per l’inizio del nuovo campionato di A1. L’AquaeSapone, dopo quaranta giorni di preparazione è pronta ad affrontare una nuova avventura, la quarta, nel massimo campionato italiano di calcio a cinque. Sabato 5 ottobre infatti la squadra abruzzese sarà di scena ad Asti con inizio alle ore 18. Il 36enne tecnico Massimiliano Bellarte, da tre anni alla guida della squadra neroazzurra:

“Giocare e vincere sono due cose fantastiche, ma amare questo sport è la cosa più bella che ci sia. Sono una persona riflessiva che cerca sempre di avere la possibilità di scegliere. L’essere cresciuto in un determinato ambiente, in un determinato contesto familiare e in un paesino del sud, aiuta a dilatare i tempi, a rallentare. E si hanno più possibilità che quei tempi larghi e lenti possano ispirarti riflessioni e scelte adeguate. Ho sempre voluto diventare qualcuno, da quando alleno ho deciso di entrare più nello specifico, ed essere me stesso. Da sempre ho la passione per tutto ciò che è arte. Ho studiato le lingue perché parlare un’altra lingua è come possedere un’altra anima. Ho scelto di studiare Sociologia all’Università perché le dinamiche sociali dominano il mondo”.

Questo il suo pensiero sul calcio a 5: “Il futsal è quella linea che unisce un piede educato ad una mente aperta ed allenata. La cultura e il desiderio di conoscenza dovrebbero essere determinanti, nel futsal così come in ogni sport. Ai giocatori cerco di far capire che sono uomini e devono perdere come uomini. Una sconfitta reale non ha bisogno di scuse. É un evento che ha una fine in se stesso e ti dona la possibilità di ricominciare. Per conoscere un allenatore, invece, bisognerebbe osservare come vince piuttosto che come perde: quando fallisce l’orgoglio lo sostiene, quando vince l’orgoglio lo tradisce”.

Parlando dell’esordio in campionato e delle protagoniste ha sottolineato:

“Questa è la squadra con più talento che io abbia mai allenato. La strada verso l’amalgama del gruppo è lunga e difficile, ma credo in realtà che un sistema sociale, come è una squadra, abbia un bisogno naturale di auto-organizzazione. Il mio compito è quello di fornire loro le basi. Come allenatore posso conoscere tutte le teorie e le tecniche, e dominare tutte le strategie, ma nel gestire un essere umano, sono appena un altro essere umano. Il campionato a dieci squadre ci mette dinanzi un torneo in cui sarà difficile ritagliarsi un ruolo di favoriti. Io credo che l’Asti abbia la compattezza e le basi, su cui è stato inserito Wilhem, per essere ancora la favorita. Pescara ha un roster che farebbe paura anche al più organizzato degli eserciti Spartani. Noi abbiamo la possibilità di giocare ad armi pari, e questo è un gran vantaggio”.

Pubblicato da
Redazione

L'Opinionista © 2008 - 2024 - Abruzzonews supplemento a L'Opinionista Giornale Online
reg. tribunale Pescara n.08/2008 - iscrizione al ROC n°17982 - P.iva 01873660680
Informazione Abruzzo: chi siamo, contatta la Redazione, pubblicità, archivio notizie, privacy e policy cookie
SOCIAL: Facebook - Twitter