C5, Acqua&Sapone Emmegross: Bellarte fa il punto della situazione

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A una settimana dall’inizio dei playoff il tecnico nerazzurro parla del cammino della sua squadra e del derby

PESCARA – Una settimana prima di ripartire con la fase finale del campionato, quei playoff che vedranno l’Acqua&Sapone Emmegross affrontare nel primo turno, venerdì 2 maggio, il Pescara. La gara si disputerà al Palarigopiano alle ore 20.20 (diretta su Raisport) ed è il primo quarto di finale scudetto. Il ritorno si giocherà mercoledì 7 maggio al Palaroma mentre l’eventuale bella venerdì 9 maggio sempre a Montesilvano. Massimiliano Bellarte analizza la situazione attuale della sua squadra e le insidie della sfida contro i cugini biancazzurri.

Seconda in regular season, dopo aver vinto la Coppa Italia. Non è che l’Acqua&Sapone corre il rischio di arrivare ai play off con la pancia piena?

Essere secondi in regular season non costituisce alcun un titolo. Nel palmares di una squadra non esiste il titolo di vice campione o di secondi classificati in regular season. In verità, non esiste neanche primo posto in regular season. Con queste premesse, dico con certezza che non ci sono rischi da questo punto di vista. Ma i punti di vista sono tanti, e di conseguenza anche i rischi.

Cosa rappresentano questi risultati che state ottenendo? Possono essere un nuovo inizio, il punto di partenza di una nuova era per lei e per tutta l’Acqua&Sapone? Non più le sorprese della A, ma realtà vincenti nell’olimpo del futsal italiano? Come si gestisce dal punto di vista mentale e motivazionale questa nuova condizione?

I risultati che abbiamo ottenuto fino a questo momento sono qualcosa di straordinario, perché se da un lato sono la logica continuazione del progetto che avevamo iniziato quando sono arrivato all’Acqua&Sapone, dall’altro rappresentano qualcosa di difficile, ottenuto mettendo insieme due realtà differenti e soprattutto competendo contro squadre tutte fortissime, ognuna con le sue peculiarità. Per ogni talento che raggiunge quello che nessuno sfiora, e fa quello che nessuno può, c’è un allenatore che raggiunge quello che nessuno vede, e fa quello che deve.

Ai play off c’è il derby contro il Pescara. É l’avversario peggiore che le potesse capitare o pensa che non ci sia differenza tra una squadra e l’altra in queste partite?

Il Pescara è una squadra che ad inizio stagione tutti hanno messo fra le quattro teste di serie, e che quasi tutti avrebbero messo fra le possibili finaliste in tutte le competizioni. I problemi che hanno avuto, che solo i diretti interessati conoscono veramente, non cambiano quelli che sono i giudizi oggettivi su un roster e una realtà che sarebbero candidati a vincere qualsiasi cosa. Guardando tutte le squadre, però, non ce n’è una che avrei preferito incontrare. Allenare costantemente mi sembra, quindi, l’unico risultato possibile.

In campionato pescaresi battuti due volte. C’è il rischio di sottovalutare l’avversario?

C’è il rischio di avere contro anche la legge dei grandi numeri. Come si può sottovalutare una squadra formata, fra gli altri, da Jonas, Duarte, Zaramello, Nicolodi, Mauricio, Morgado & company? Sapendo che coloro che sono racchiusi nel “company”, ossia quelli che non ho nominato per motivi di spazio, possono essere tanto decisivi quanto quelli che ho nominato? Nel “company”, poi, ci sarebbero anche tre Campioni d’Europa. Come si fa quindi a sottovalutare l’avversario?

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