La squadra di Bellarte ha gioco facile in gara tre e si prepara alla finale scudetto contro la Luparense
MONTESILVANO (PE) – L’Acqua&Sapone Emmegross conquista la finale scudetto grazie al rotondo successo (10-1) contro la Lazio in gara 3. Una prestazione formidabile quella dei ragazzi di Bellarte che ingranano la quinta nel primo tempo chiudendolo con il punteggio di 7-1. Trascinati da circa 2.000 scatenati tifosi, la compagine nerazzurra ha giocato in un clima infuocato e pieno di entusiasmo per il risultato conseguito. Sarà la Luparense l’altra finalista che da mercoledì prossimo al Palaroma avrà un avversario al top della forma fisica.
IL MATCH – Si capisce subito che serata sta iniziando: dopo un minuto e mezzo, Murilo appoggia in rete l’assist d’oro di un Calderolli stratosferico. Nessuna gestione, non fa parte del dna di questa squadra da sogno. Un solo minuto e Calderolli, incontenibile, strappa un pallone dai piedi di un avversario a fondo campo e offre a Leitao la palla del raddoppio. Il Palaroma per poco non viene giù. La Lazio fatica a capire se è un incubo o realtà. I nerazzurri invece sanno che è tutto vero, ma bisogna premere ancora sull’acceleratore. Quello dei ragazzi di Bellarte sembra, a tratti una riproposizione del tiki taka in versione futsal, a velocità supersonica. Non c’è partita, e il tris lo conferma: 8’02’’ uscita pressing tutta di prima, Caetano firma il tap in. D’Orto costretto alla mossa della disperazione dopo un quarto di gara: Ippoliti portiere di movimento.
É un suicidio. Leitao firma subito il poker, facendo crollare il castello di sabbia biancoceleste. La palla circola lenta e poco convinta nei piedi dei laziali, Calderolli ha gli occhi della tigre e castiga ancora dalla distanza, seguito da Caetano. Mancano ancora 5’ alla sirena, e siamo 6-0. E’ il tripudio sugli spalti, tanto sfrenato da non accorgersi del gol di Dimas. Perché sul 6-1, la Lazio ha cinque falli e non regge a livello nervoso. Tiro libero di Cuzzolino e finale assicurata già all’intervallo.
Nella ripresa, una Lazio senza più forza né serenità prova a giocare ancora con il portiere di movimento, ma deve prendersela con se stessa se dopo 1’ Schininà si fa buttare fuori per un fallo pericoloso su Murilo. Qualche grande parata di Mammarella contribuisce ad aumentare la frustrazione ospite. Bellarte fa respirare aria di grande futsal al recuperato Egea. L’intensità cala, ma la partita è in discesa: Calderolli non vuole negarsi nulla e segna anche l’ottava perla. Sul velluto, Leitao incrementa il bottino, mentre la Lazio esce definitivamente di scena e Ippoliti rinuncia a giocare da portiere, torna Molitierno per evitare l’imbarcata storica. L’ultima perla la firma Chaguinha con un diagonale forte e preciso, che racchiude tutta la voglia di una squadra che vuole diventare leggenda.
BENEDETTA FINALE – Si tratta della prima finale scudetto in assoluto per la squadra della famiglia Barbarossa, da appena quattro anno approdata in serie A. La terza per un club abruzzese dopo quelle di Montesilvano (vinta nel 2010) e Pescara.
Il presidente Ennio Barbarossa a fine partita, travolto anche lui dal grande entusiasmo, si è concesso anche un balletto in cerchio con i suoi giocatori a centrocampo:
«Questa squadra è uno spot per la promozione del calcio a cinque in Italia e non solo. Se siamo arrivati fin qui, il merito è di tutti: dai giocatori ai membri dello staff, che fanno arrivare la squadra al massimo in ogni partita. E anche di un pubblico meraviglioso, che ci dà una spinta incredibile».
I ragazzi di Bellarte adesso dovranno battere l’esperta e pluridecorata Luparense di Fulvio Colini nella serie delle finali (al meglio delle cinque) che scatta mercoledì prossimo, 28 maggio, sempre al Palaroma (20.30, diretta Raisport2). Poi si giocherà due volte a Bassano (2 e 4 giugno) ed eventualmente al Palaroma (gara-4 e gara-5 previste per 9 e 11 giugno). Non sono previsti pareggi: in caso di parità nei due tempi regolamentari, ci saranno i rigori.
Oggi giornata di riposo per i nerazzurri. Calderolli, però, pensa già alle finali:
«Dovremo entrare in campo sempre con lo spirito e l’intensitàdi gara-3, anche nelle finali. Colini ci conosce bene, e noi conosciamo bene il suo modo di marcare. É tosta, non è facile, ma abbiamo una settimana quasi per prepararci bene. Le finali, poi, sono partite molto particolari. Difficile fare pronostici. Dalla nostra c’è il fattore campo, ma per sfruttarlo dobbiamo fare bene subito nella prima partita, in casa, altrimenti sarebbe molto difficile. La Luparense ha tante finali alle spalle, ha vinto tanti titoli, sa come giocare queste gare. Noi dovremo curare anche i più piccoli dettagli per superarli».
TABELLINO:
ACQUA&SAPONE EMMEGROSS – LAZIO 10-1 (pt 7-1)
ACQUA&SAPONE EMMEGROSS: Mammarella, Chaguinha, Leitao, Egea, Cuzzolino, Calderolli, Scordella, Caetano, Murilo, Montefalcone, Coco Schmitt, Di Matteo. All. Bellarte.
LAZIO: Molitierno, Salas, Emer, Raul, Bacaro, Hector, Paulinho, Ippoliti, Dimas, Patrizi, Ruben, Schininà. All. D’Orto.
Arbitri: Malfer (Rovereto), Loddo (Reggio Calabria), Raimondi (Battipaglia). Crono: La Cerra (Battipaglia).
Reti: nel pt 1’27’’ Murilo (A), 2’22’’ Leitao (A), 8’02’’ Caetano (A), 10’11 Leitao (A), 13’32’’ Calderolli (A), 14’34’’ Caetano (A), 18’22’’ Dimas (L), 18’27’’ Cuzzolino (A, t.l.); nel st 4’59’’ Calderolli (A), 8’06’’ Leitao (A), 11’17’’ Chaguinha (A).
Espulso a 1’17’’st Schininà (L) e 19’st Bacaro (L)
Ammoniti: Dimas (L), Ruben (L), Paulinho (L), Bacaro (L), Ippoliti (L).