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C5, Bellarte prepara l’attacco ai campioni in carica

da Redazione

BellarteAlla vigilia della semifinale scudetto parla il tecnico della squadra abruzzese

CITTÁ SANT’ANGELO (PE) – Domani sera, alle ore 20.30, presso il Palaroma di Montesilvano si disputerà la gara 1 delle seminfinali scudetto tra l’AcquaeSapone Fiderma e l’Alter Ego Luparense.

La squadra di Bellarte, già entrata nella storia con questo piazzamento tra le prime quattro del campionato, sarà supportato dal pubblico delle grandi occasioni per provare a superare i campioni d’Italia in carica e vincitrice della Coppa Italia.

La gara sarà diretta dalla terna composta da Gelonese (Milano), Filippini (Roma 1) e Nitti (Barletta), crono man Lamanuzzi (Molfetta). Alla vigilia dell’importante sfida queste le parole del tecnico Bellarte:

“Guardo il tabellone e sono convinto che, una volta stampato il logo e perciò testimoniata la vittoria, sarà difficile dimenticare quello che abbiamo fatto. Di solito sono dell’opinione che una sconfitta è per sempre, come un diamante, mentre ogni vittoria è fugace, facile da dimenticare, tranne nei casi in cui venga marcata sui tabelloni, piuttosto che arricchita da un titolo”.

Per lei e per i suoi giocatori, a livello personale e professionale, queste gare con la Luparense rappresenteranno le sfide più importanti della carriera? La differenza tra i suoi e i veneti sta nella minor esperienza a giocare partite di questo peso specifico.

“Purtroppo o per fortuna, la mia storia va di pari passo con quella della società e con quella di molti dei miei giocatori, perciò tutto quello che accade a molti di loro, e all’AcquaeSapone, accade a me. E non di riflesso, ma direttamente. É paradossale pensare adesso alla mancanza di esperienza, quando la vittoria in gara3 contro la Lazio è stata proprio la vittoria del buonsenso. E il buonsenso viene dall’esperienza, anche se l’esperienza la fai quando non hai buonsenso”.

Dopo il ko in gara2 con la Lazio, come vi siete ricaricati per essere così determinati e brillanti nel giro di 48 ore? Avete più forza nella testa o nelle gambe?

“La forza nelle gambe dipende da quella mentale. Se il giocatore non è mentalmente disposto al sacrificio, non c’è gamba che regga la fatica e che sia naturalmente predisposta al recupero rapido. Prima di gara3 sapevamo che la Lazio avrebbe sofferto lo sforzo fisico e mentale con il quale aveva dominato gara2, ed è stata questa possibilità che ha guidato il nostro cammino verso l’obiettivo”.

Dopo avervi visto vincere a Roma sabato scorso, e memori del ko interno del girone d’andata contro di voi, come si aspetta di trovare la Luparense?

“La Luparense sarà sempre la solita squadra creata per vincere. Non ho aspettative nella misura in cui non voglio delusioni. Alla mente che é calma, che guarda a quello che desidera e non a quello di cui ha paura, tutto l’universo si arrende…”.

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