Il 4-4 è anche il risultato dei campioni che la squadra avversaria ha a disposizione e che in questi momenti così importanti della stagione possono fare la differenza. Al collettivo nerazzurro infatti, si sono opposti da fenomeni Jonas e Duarte. Così i due assi trevigiani hanno portato i loro compagni ai rigori.
Pari anche lì, fino al giallo del dodicesimo tiro: Bellarte manda l’ultimo uomo in lista, Montefalcone, Fernandez rifiuta di far calciare il baby Cavallin, adducendo un infortunio non comunicato ufficialmente agli arbitri prima dei rigori (come indica il regolamento Figc). La ruota ricomincia e si ferma dopo due giri, quando Hector fallisce il suo penalty e Borja Blanco lo trasforma.
La Marca vince 16 a 15 e va in semifinale. Per l’evidente errore tecnico degli arbitri, la società nerazzurra ha presentato ricorso al Giudice sportivo (si chiedeva la ripetizione della gara), che ieri sera però ha liquidato la vicenda con motivazioni più che discutibili (ad esempio che l’infortunio di Cavallin era stato già comunicato, ma al capitano Zaramello nessuno lo ha detto prima di iniziare i rigori, sempre stando al regolamento) e confermando il verdetto della gara.
Si chiude presto, troppo presto, l’esperienza in Final eight 2012 per i ragazzi del patron Barbarossa. E con l’amarezza di chi ha sciupato una grandissima occasione per entrare nella storia. Le giocate di Murilo Ferreira e Chaguinha hanno incantato il Pala Giovanni Paolo II. La grinta di Zanchetta e la bravura tattica di Coco Schmitt e Delpizzo hanno dato equilibrio. Le parate di Zaramello hanno tenuto sempre in corsa i nerazzurri. In grande spolvero anche Silveira, un po’ meno brillante Hector, nonostante il quarto gol porti la sua firma. Dal dischetto l’ex “pichichi” ha confermato di attraversare un momento poco fortunato. Dai rigori sono arrivate anche le conferme sulla qualità dei giovani: Ficili, Giansante e il ’95 Di Matteo segnano con freddezza da campioni,e quasi non ci scappa la favola. Il rammarico più grande è quello di non aver chiuso la partita nei 40’, quando la Marca aveva accusato decisamente il colpo sul parziale di 3 a 1. L’ingenuità che ha portato al 3 a 3 a metà ripresa è stata forse la chiave del match. E il film della squadra di Bellarte: sa creare gioco, gol e spettacolo come poche in Italia, ma deve maturare nella gestione delle partite e dei risultati. Lo aveva già dimostrato ad Asti una settimana fa. Questione di esperienza ai massimi livelli. Questa squadra si farà, statene certi: prossimo appuntamento ai play off scudetto.
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