PESCARA – Domani pomeriggio alle ore 18, trasferta del Pescara C5 contro il Cogianco Genzano Futsal. La gara, valida per la 19 esima giornata di campionato potrebbe offrire ai ragazzi di Patriarca l’occasione di riscattare la delusione per la sconfitta nel derby oltre che di rilancio in classifica dove i playoff sono a 5 punti ma ad una sola lunghezza c’è la zona playout. Recuperati Nicolidi e Davì dopo aver scontato il turno di squalifica mentre Ghiotti ne ha ancora una. Fermi per infortunio invece Bruno, con De Luca e Leggiero assenti perchè impegnati con la nazionale nel doppio confronto amichevole con il Portogallo.
Il tecnico biancoazzurro, Mario Patriarca, ha confermato il momento difficile della stagione evidenziando però alcuni episodi ed atteggiamenti che lo hanno rammaricato:
“In una stagione ci si augura sempre di non incappare in un periodo nero come questo ma il nostro sport è fatto di episodi e può accadere di entrare in una fase dove l’insicurezza e la paura facciano gran brutti di scherzi. Se oggi siamo in questa situazione di classifica è anche per nostre colpe, sarebbe assurdo nascondersi dietro un dito. Accetto tutto, anche le critiche più spietate, è la legge dello sport. Non mi va però di essere preso in giro da qualche furbetto, che oggi spaccia la sua condotta sleale per una schema da celebrare e di cui gloriarsi. Lo dico con franchezza non ho affatto digerito l’episodio del primo gol di Coco Schmitt nel derby, episodio grazie al quale è girata tutta la partita. Il cambio volante, già di per sé stesso antisportivo e proditorio perché artificiosamente concede alla squadra che attacca un vantaggio non derivante da alcun merito tecnico o tattico, ha visto concretizzarsi in modo fulmineo e irregolare la presenza contemporanea sul campo di ben sei avversari. Più sleale di così! Fosse finita qui… mi sarei rammaricato, come ho fatto, solo con gli arbitri. Non è certo la prima volta che perdo a causa di qualche colpo basso. Ma è insopportabile e assolutamente privo di FairPlay il dichiarare nel dopo partita e nel corso della settimana in una forma elogiativa del tutto fuori luogo e antisportiva la piena soddisfazione per la riuscita di questo … schema. Non scherziamo per favore! Non mi va proprio di essere preso in giro da qualche pretino da oratorio, che al posto di arrossire si fa bello della propria slealtà. Non ci siamo! La stessa divisione dovrebbe a mio avviso intervenire per definire i limiti deontologici della nostra professione, che non andrebbero mai superati. Ho ricevuto la piena solidarietà di molti colleghi che fortunatamente la pensano come me ma francamente non mi basta. Mi sento preso in giro “.
Ottimista, nonostante il periodo no nei risultati, Danilo Iannascoli, che continua a credere fortemente nelle potenzialità della sua squadra:
“Per me il coraggio è la prima di tutte le qualità umane, quella che sorregge tutte le altre. Mi è stato insegnato da una persona cara, che oggi non c’è più, a non aver paura di niente e di nessuno e a non arretrare mai. Le vittorie non sono mai definitive e così anche le sconfitte. Ciò che conta è il coraggio di andare avanti. Anzi dirò di più, mi sono sempre considerato un vincente non perché non ho mai conosciuto sconfitte ma per il semplice motivo di aver reagito ad esse mantenendo sempre alto il mio entusiasmo. Il giorno nel quale non avvertirò più questo sentimento nelle cose che faccio, io per primo mi dichiarerò sconfitto. Ma fino a quel giorno, che spero non arrivi mai, non getterò certo la spugna. Mi importa poco o nulla delle critiche di qualche voce malevola, che oggi gode mostrandosi così poco amichevole nei miei confronti e vantandosi di questo nei bar di Corso Umberto. Mi piace il rumore dei nemici, facciano pure. Ci sono tante ragioni che spiegano il nostro momento negativo, gli infortuni, gli arbitraggi, la sfortuna, il ritardato inserimento dei nuovi arrivi e tanto altro ancora. Troveremo il modo di uscire da questa situazione, di questo sono certo. Ho la fortuna di avere una squadra composta da ragazzi magnifici, dotati di una sensibilità umana difficile da trovare in ambienti come questi. I primi ad essere delusi di risultati così scarsi sono proprio loro e me lo hanno dimostrato tangibilmente, proponendomi una riduzione del 30% degli ingaggi. Considerate che molti tra questi ragazzi hanno situazioni famigliari complesse e che i loro stipendi non possono certo competere con quelli del calcio a 11. Una proposta come questa pertanto mi ha colpito nel profondo, rafforzando in me la fiducia in loro e nei valori morali che esprimono tangibilmente. Naturalmente non abbiamo accettato alcuna riduzione dei loro ingaggi e anzi per come sono fatto io mi è quasi venuta la tentazione di aumentare i loro emolumenti. Li ringrazio pubblicamente, perché così anche i nostri tifosi avranno modo di apprezzarli come meritano. La società si impegna a farli lavorare in piena tranquillità, l’unica terapia efficace per tornare ad essere quelli che due mesi orsono occupavano la seconda piazza della classifica. Sono certo che sin da domenica le cose torneranno al loro posto e poi nei quattro giorni delle Final Eight tutto sarà possibile anche rovesciare l’attuale situazione. Io ci conto”.