Un altro siciliano in gol dopo che nella sfida di andata aveva segnato l’attaccante di Scicli a bissare quello del palermitano Torcivia (uno a uno allo scadere al PalaCastagna). Una rete importante anche in chiave nazionale, visto che Menichelli cerca italiani doc protagonisti nella massima serie.
Ficili è anche un prezioso uomo spogliatoio per Bellarte, lavoratore silenzioso al servizio del gruppo. Dalla C1 siciliana a uomo copertina di un derby di serie A, Ficili si racconta. Queste le sue parole sul derby, la sua rete, il suo ruolo e la sua esperienza fino ad oggi con la nuova squadra:
Quello di sabato scorso è il gol più importante segnato finora nella tua carriera?
“Penso sia proprio il più importante in assoluto. Prima di tutto per la categoria. E poi segnare in un derby, contro una rivale storica dell’AcquaeSapone, per di più in diretta Rai… avrei potuto desiderare di più?”.
Dedica speciale per chi?
“Oltre che alla mia famiglia, che mi sostiene sempre da casa, va a due mie carissime amiche, Rosa e Tere, a cui purtroppo è venuta a mancare la mamma qualche giorno fa. E visto che non sono potuto andare in Sicilia da loro, questo è il mio speciale pensiero”.
Ci descrivi le tue caratteristiche in campo? Chi è il tuo modello nel calcio a 5? A rivedere i gol realizzati, sembri una specie di Inzaghi del futsal…
“Dai due gol con Verona e Pescara sembro proprio Superpippo, pronto a rubare il tempo alle difese e insaccare sul secondo palo, ma non sono mai stato un bomber spietato come lui. Per le mie caratteristiche, mi piace di più partire da lontano e sfruttare le mie doti atletiche e fisiche. Uno che mi piace tanto è Matias Lucuix, nazionale argentino dell’Inter Movistar”.
Dopo un primo periodo di panchina, da diversi mesi Bellarte ti utilizza in quasi tutte le partite, anche quelle più difficili, come il derby di sabato scorso. Soddisfatto di come stanno andando le cose finora?
“Sono abbastanza soddisfatto, finalmente si iniziano a vedere i frutti del lavoro svolto finora. Ma questo è solo l’inizio: spero di poter giocare sempre di più e togliermi altre soddisfazioni in futuro”.
Raccontaci il tuo rapporto con Bellarte e con la dirigenza e come ti aiutano a stare bene nonostante la distanza dalla tua famiglia e dalla tua Sicilia.
“Il rapporto è ottimo. Con il mister nel tempo libero, tra qualche gita fuori porta, un caffè o una pizza, troviamo spesso il modo di stare insieme anche fuori dal campo. Anche con i dirigenti magari capita di ritrovarci a parlare davanti una birra e comunque fanno di tutto per non farci mancare nulla. Per adesso posso dire che la Sicilia può attendere tranquillamente”.
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