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Caccia al cinghiale di notte, sale la protesta dell’Italcaccia

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Il presidente Francesco Verì sulla delibera dell’esecutivo regionale: “L’autorizzazione alla caccia di sele-controllo nelle ore notturne è da ritirare”

REGIONE – Monta la rabbia di alcune associazioni venatorie per la decisione della giunta regionale d’Abruzzo di autorizzare la caccia al cinghiale nelle ore notturne. Una protesta vibrante che, in particolare, il presidente dell’Italcaccia, Francesco Verì, tocca toni davvero altissimi.

“Da pochi giorni la Regione Abruzzo, attraverso una delibera a firma dell’assessore Emanuele Imprudente”, attacca Verì, ”dà il via alla caccia di sele – controllo per la specie cinghiale nelle ore notturne. Un atto, quello emanato dalla Regione, che potrebbe ritenersi illegittimo perché in pieno contrasto con la legge nazionale 157/92 che vieta espressamente l’esercizio dell’attività venatoria nelle ore notturne, soprattutto con l’uso di strumentazione non contemplata e prevista nelle legge stessa. A riflettere bene”, prosegue il presidente dell’Italcaccia Abruzzo, “si ha l’impressione che la Regione Abruzzo, non abbia molto chiaro il concetto di selezione e controllo della specie, poiché è inconcepibile autorizzare la pratica venatoria nelle ore notturne per salvaguardare le colture in atto ma, nello stesso tempo, creare un pericolo per l’incolumità pubblica”.

“É inammissibile, poi,” incalza Verì, ”da parte della Regione Abruzzo, non concedere l’abbattimento della specie cinghiale anche al singolo cacciatore attraverso munizioni a palla, nel periodo consentito come da Calendario Venatorio. Pertanto, il controllo degli ungulati può essere tranquillamente risolto in molteplici altre soluzioni che, sicuramente, non arrecano pericolo al prossimo e, soprattutto, non arrecano pericoli ai singoli imprenditori agricoli che, nelle ore notturne, molte volte, sono impegnati nell’irrigazione di campi” .

“A fronte di una netta diminuzione degli agenti preposti alla vigilanza venatoria”, aggiunge il massimo dirigente regionale dell’Italcaccia” la possibilità di abbattimento durante tutto l’anno porterà ad un aumento esponenziale del bracconaggio e del disturbo della fauna selvatica ( specie dei non ungulati) che, solitamente, nelle ore notturne, escono per cibarsi” .

“Per questo” conclude Verì, ”ci siamo opposti a una norma che introduce la possibilità di cacciare gli ungulati nelle ore notturne, per quasi 22 ore al giorno. Una enormità che non darà nessuno scampo ai cinghiali che, nelle ore notturne, sono decisamente più vulnerabili. Un provvedimento, quello adottato dalla Giunta regionale, che già fa storcere il naso ai tecnici e, soprattutto, allo stesso mondo venatorio, che, ormai, da diversi decenni, è stanco di sopportare i continui disallineamenti con la legge nazionale 157/92”.

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