MONTESILVANO (PE) – “Per me è una partita come le altre, non un’occasione speciale”. Paulinho venerdì sera al Palaroma ritroverà la Carlisport Cogianco da ex, dopo il trasferimento dello scorso dicembre all’Acqua&Sapone Emmegross, ma non intende caricare la sua partita di troppi significati. “Nella carriera di un giocatore capita di iniziare una stagione in una società e poi dover cambiare nel mercato invernale.
Non è stato un problema. Per me adesso conta solo vincere, come sempre. L’obiettivo è fare punti e confermarci tra le prime quattro della classifica, il nostro primo obiettivo al momento”, prosegue il 35enne pivot brasiliano ex Lazio e Martina (fu capocannoniere due anni fa segnando 29 gol in sole 17 partite). Fischio d’inizio alle 21 al Palaroma, ingresso gratuito, diretta tv su Raisport 2. Arbitri Francese (Battipaglia), Manzione (Salerno), Albertini (Ascoli Piceno), crono Tomassetti (Ascoli Piceno).
Dall’esperienza di Paulinho, anche Bellarte potrà attingere per carpire qualche segreto del quintetto laziale. “La Cogianco è una squadra molto equilibrata, che vuole lottare su tutti i fronti. A dicembre è cambiata un pò, ma è arrivato Japa, un grande giocatore. Loro, come noi, vogliono uno dei primi quattro posti e cercano di andare in fondo per tutti gli obiettivi. Altro che matricola. Probabilmente con la partenza di Boaventura per la Russia hanno perso un giocatore importante, che sa fare le due fasi e calcia con destro e sinistro, ma hanno alternative valide nel roster e non ne risentiranno”.
Paulinho e i suoi compagni di squadra hanno approfittato durante la sosta per ritrovare la migliore condizione. Come arrivano alla partita di venerdì sera? “Per noi è stato un mese un po’ difficile, ma arriviamo bene alla ripresa del campionato. Abbiamo avuto qualche giocatore fermo per smaltire gli acciacchi, ma poi siamo tornati a lavorare tutti con l’intensità giusta”.
Agli Europei ha tifato Spagna e ha visto trionfare il suo grande amico Miguelin: “Ci siamo sentiti prima che partisse per Belgrado – racconta – , lo chiamerò nei prossimi giorni quando saranno finiti i festeggiamenti per il trionfo della Spagna. Quello che è successo in Serbia non mi meraviglia, lui è in assoluto uno dei più forti giocatori del mondo e lo ha dimostrato ancora una volta. Abbiamo giocato insieme per cinque anni (nel Manacor, a Palma di Maiorca), è una persona splendida oltre che un campione e anche le nostre famiglie sono legate da una grande amicizia. Presto tornerò in Spagna a trovarlo”.
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