“ Oggi, dobbiamo affrontare un tema che credo sia la questione delle questioni – afferma D’Alessandro – rispetto al malfunzionamento della Sanità; in tanti casi non dipende solo dalla mancanza delle risorse ma, può dipendere da un filo rosso diretto tra politica e sanità che non si riesce mai a spezzare. Tutto nasce dal fatto che alla Politica competono le nomine massime dei vertici delle ASL , in Italia. Quindi – continua il capogruppo del PD – una scelta politica certo tra profili che hanno le caratteristiche per poter diventare Direttore Generale, ma poi fatti cento curriculum che arrivano la valutazione che si fa, e la valutazione di conoscenze, amicalità e di vicinanza politica.Non è che i manager che nomina la politica sono tutti incapaci, però di certo il nominato risponde a chi lo nomina :è tutta la confusione che noi vediamo regnare in Abruzzo, in particolare nella ASL di Teramo, sulla vicenda dei tanti primari coincidenti con i consiglieri comunali del consiglio comunale di Teramo, quando lo stesso Chiodi in conferenza stampa qualche settimana fa aveva annunciato che avrebbe nominato a coordinare un progetto per quanto riguarda la rete delle emergenza urgenza un suo amico perché lui, non nomina nemici disse che però non è un medico e non si è occupato mai della rete delle emergenze – urgenze e coordina un progetto; quando noi, scopriamo che un ASL si rende conto e individua delle cause ostative per cui una Azienda, non può svolgere il servizio del CUP regionale ma, un’altra ASL di quelle stesse cause ostative non se ne rende conto ed affida ad una gara sempre per lo stesso servizio la ASL di Teramo, non è possibile – sostiene D’Alessandro – che un’ASL di Chieti fa lo stesso bando differenza della ASL di Teramo e Regionale, la ASL Regionale individua il problema quello locale no. Allora, noi crediamo che tutto questo possa derivare dal fatto che la Politica se ne occupi noi, invece vogliamo ristabilire che la Politica, ha il diritto di decidere su che cosa fare, su quale sanità si vuole in Abruzzo ed in ogni Regione e poi, affidare ai migliori la realizzazione. Esistono – spiega il capogruppo del PD regionale -, un organismo indipendente terzo che ha competenze professionali poi, dirà meglio Ruffini che si chiama Agenas, che fa per conto delle Regioni proprio questo. La Regione Lazio, la prima cosa che ha fatto Zingaretti è proprio quella di rivolgersi all’AGENAS per nominare i manager. Non si tratta solo di avere il requisito per accedere, si tratta poi di entrare nel merito di chi ha fatto come ha fatto.”
Il consigliere regionale Ruffini, ha poi presentato la risoluzione: “ Le nomine dei vertici delle ASL regionali sono sempre politicizzate, ed a volte anche la scelta della triade ( direttore generale, sanitario e amministrativo) viene fatta in blocco secondo precise appartenenze politiche; sarebbe necessaria – afferma Ruffini – una selezione dei Direttori Generali delle ASL attraverso una rosa di esperti da parte di una commissione esterna su cui la politica non può operare interferenze; la scelta dei Direttori Generali delle ASL – continua Ruffini – è finora avvenuta con poca trasparenza e senza la possibilità di misurare l’efficienza e l’efficacia delle politiche amministrative degli stessi Direttori Generali delle ASL; finora i Direttori Generali delle ASL abruzzesi invece di rispondere del funzionamento dei servizi in ottica meritocratica, al contrario si sono “ prestati” ai voleri della politica.”
Con questa risoluzione spiega Ruffini : “ noi, impegniamo il presidente della Regione e la giunta Regionale a definire una procedura trasparente e meritocratica per la scelta dei Direttori Generali delle ASL abruzzesi che tenga fuori dalle scelte la “Politica”; a farsi promotore di un Accordo con Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, con lo scopo di affidare alla stessa di valutare attraverso un’unica commissione formata da tre esperti Agenas, i candidati Direttori Generali delle ASL abruzzesi.”
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