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Camillo Macchia, scoprì i resti fossilizzati di elefante sulla Majelletta

da Redazione

macchiaCHIETI – Camillo Alfonso Antonio Macchia nacque a Chieti, l’11 luglio del 1845, da Francesco Paolo (ventottenne “pizzicagnolo”) e da Anna Franchetti (ventisettenne “lavoratrice”). Camillo Macchia fu personaggio dai vari interessi e dalle grandi professionalità. Fu stimatissimo docente di scienze naturali dell’Istituto Tecnico “Ferdinando Galliani”: Presidente e Direttore del “Comizio agrario” di Chieti. Esperto Paleontologo, zoologo e archeologo. Innumerevoli le pubblicazioni, le relazioni e gli interventi a convegni e simposi.

Un suo libro “Una gita alla Majelletta”, del 1875, ebbe uno straordinario successo e fu tradotto anche all’estero. Promosse “La Festa dell’Albero” che divenne una realtà dell’intero territorio. Il Professor Camillo Macchia, studiò il pliocene delle nostre colline e scoprì molti fossili sulla Maielletta, tra cui i resti di tre elefanti, il meridionalis, l’antiquus ed il pigmacus ed inoltre resti d’ippopotamo, di antilope, di pesci e crostacei. Ma anche riflettenti la paletnologìa (o paleoetnologìa ) come lance e asce.

Fece questo e tantissimo altro. Camillo Macchia morì a Chieti il 22 marzo del 1915. L’allora Sindaco, l’Avvocato Federico dei Baroni Durini, tenne una commossa orazione funebre.

A cura di Geremia Mancini – presidente onorario “Ambasciatori della fame”

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