SCURCOLA MARSICANA – Con il progetto “Periferie non Marginali / Un Viaggio nel Futuro”, Il Camiòn Gustaio [di OsteriaFuturo], il primo Truck Food di Custodia della storia, oggi, domenica 11 luglio 2021, accende i motori e, dopo due anni di sperimentazione stanziale, che l’hanno visto in postazione fissa presso Piazza Sant’Egidio – Scurcola Marsicana (AQ), si mette in movimento (muovendo) verso quei paesi – apparentemente – periferici del comprensorio marso: prima tappa Roccacerro.
L’iniziativa, elaborata da “La Città Biodiversa”, il Centro di Ricerca sulla Biodiversità formalmente inaugurato lo scorso ieri nella cittadina dell’entroterra d’Abruzzo (Scurcola…), ma attivo da decenni, promossa dal Ristorante Custode OsteriaFuturo, e realizzata in collaborazione con l’Ass. Cult. Tempi Moderni e con l’Ist. MondiVivo, rappresenta un momento di ulteriore svolta nei piani di intervento definiti dalle strutture progetto (degli organismi menzionati). Piani “...tesi alla comprensione-rappresentazione della condizione dei territori periferici, nella prospettiva di ragionarli all’interno di nuovi processi, e soprattutto alla diffusione della conoscenza della Biodiversità, nelle sue qualità dense, in ogni dove…”.
“Il nostro impegno – continua Mario Iacomini, CuocoCustode e Direttore Culturale de ‘La Città Biodiversa’, all’unisono con Vincenzo Nuccetelli e Giuseppe Verrecchia, gli altri due responsabili di OsteriaFuturo – è sempre stato quello di cercare di spostare l’attenzione sulla condizione vissuta dai territori urbani montano-rurali e marginali in genere, ‘considerati’ a partire dagli anni 50, territori da cui partire (poiché privi di ricchezze?), e quindi senza un futuro possibile: i paesi svuotati di vita – umana. Paesi e soprattutto comunità a cui è stata cancellata la memoria, e a cui sono stati progressivamente sottratti (i diritti di cittadinanza?) i servizi base che rendono possibile una vita di comunità, che rendono possibile la Comunità: uffici postali, mercati, alimentari, macellerie, occasioni di vita culturale sociale e quindi economica…magari con le funzioni liturgiche natalizie anticipate in orari improbabili. Paesi in cui anche il conforto di un spazio di socializzazione ‘Gustaia’, bar osterie trattorie…, i “PostoRistoro’ che facevano bella l’Italia, è stato consumato a vantaggio delle capacità attrattive e colorate dei grandi centri – dai non luoghi dei centri commerciali. Altro nostro impegno, da circa venti e più anni, è lavorare allo sviluppo di una consapevolezza vieppiù diffusa sul valore della Biodiversità (nella costruzione del Futuro): delle produzioni agro-silvo-pastorali dimenticate, delle pietanze da queste realizzate, delle Storie raccontate dai nonni, delle immani ricchezze di tali territori che sono di proprietà collettiva…e delle emozioni a tutto ciò correlate. E’ da queste due tensioni che nasce, più di un decennio fa, il progetto ‘Il Camiòn Gustaio/La Biodiversità su Quattro Ruote’, ragionato come strumento ulteriore tra i tanti negli anni sperimentati. E dopo due anni di messa appunto dei motori (individuazione e/o coltivazione delle produzioni autoctone e di qualità in genere, recupero e/o elaborazione e messa a punto delle pietanze, ecc.), abbiamo deciso di sollecitare ed accogliere la richiesta giuntaci da Roccacerro (anche solo per un appuntamento privato?). Eccoci qui, allora, per raccontare ai palati e agli stomaci le qualità delle ‘..Sane ed EcoSostenibili produzioni di questa parte dell’Abruzzo…’, ad iniziare da quelle relative agli antichi cereali, che nel 2000 abbiamo contribuito a recuperare e ad inserirli nell’attuale sistema di produzione e distribuzione alimentare (anche nella relazione con università, consorzi universitari, centri di ricerca, e, per alcune specifiche azioni, con il contributo economico finanziario, nel 2008, del MATTM, e del MIUR, nel 2012)”.
“A questo punto, oggi, “Il Camiòn Gustaio”, scaldati i motori, e nell’attesa che le altre tappe di questo viaggio vengano svelate: pronti e via! risalendo come una lumaca le tortuosità ‘simbruine’ dell’antica Via Tiburtina – uno degli attraversamenti più belli d’Italia – verso Gusto Roccacerro, con il carico (di sogni e) di sapori costruito con le ragioni della migliore qualità abruzzese: innanzitutto quella dei nostri Padri. I palati potranno allora assaporare “…il ‘½ Rodomonte’, un pane realizzato con i grani d’Abruzzi Solina, Ruscia, Saragolla, e l’Onorevole Innominabile…Con un corpo maggiormente strutturato, ma dal sapore inconfondibilmente riconducibile al suo progenitore, e cioè striato, nella dinamica gustativa di apertura, ruvido e rustico, nella esperienza palatale complessiva, il ‘½ Rodomonte’ si scioglie in bocca, lasciando echi di sé nei ricordi anche immediatamente lontani. Servito con quel che Madre Natura nella sua immensa ricchezza ci dà in questa porzione di mondo, quindi anche con le erbe alimentari spontanee, il nostro ‘panino’ – o per meglio dire, la nostra Pagnottella – diviene essere contenitore e veicolo di territori, anche quelli della memoria…di una ‘Memoria Liberata’..”, come amano dire i responsabili del progetto parafrasando Pier Paolo Pasolini e il suo “Canto Popolare”.
Buone Periferie non Marginali, allora, e soprattutto…alla prossima tappa”.
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