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Una Biblioteca immersa nel bosco

da Redazione

Cultura e natura insieme per fare turismo, Campo di Giove il luogo perfetto per lanciare un progetto innovativo

bosco sant'antonioCAMPO DI GIOVE – Immaginate un posto immerso nella natura, una biblioteca, in mezzo al bosco, dove poter distendere mente e corpo, lontano dalla frenesia delle città, da caos e tensioni quotidiane. Un vero e proprio paradiso per gli amanti della lettura. Questa l’idea che da tempo mi ronza in testa, figlia del fotografo americano Jason Koxvold, che l’ha messa in pratica e realizzata nello stato di New York chiamandola Hemmeling Rom (in norvegese “Stanza segreta).

L’idea potrebbe essere rimodellata a misura per il nostro paese adottando, in accordo con le istituzioni competenti come per esempio il Parco Nazionale della Majella ed il Municipio, porzioni di bosco per farle diventare delle vere e proprie biblioteche a cielo aperto, strutture concepite in modo da ospitare edizioni e libri realizzati magari attraverso la carta riciclata. Quale posto migliore se non il nostro territorio, quello di Campo di Giove (AQ), immerso nel Parco Nazionale della Majella a 1100 mt di altitudine vera e propria oasi naturale, è adatto per realizzare questo progetto ambizioso? Un tassello che contribuirebbe sicuramente ad arricchire o forse meglio a rinnovare l’offerta turistica del posto.

Il tutto passa attraverso il connubio vincente che si instaura tra cultura e natura, elementi che rappresentano soprattutto ad oggi un potenziale motivo di rilancio del nostro piccolo paesello ma anche dell’intero territorio. Il progetto potrebbe vedersi realizzato con la creazione di strutture rigorosamente in legno, rimovibili, arredate in modo semplice, arricchite di colori caldi, di uno spazio illuminato dalla luce del sole, ampio, con al suo interno una piccola stufa per fronteggiare anche il freddo nelle stagioni più rigide. Una struttura quindi a basso impatto ambientale magari corredata anche di piccoli diffusori di musica rilassante. Potrebbe essere addirittura considerata non solo una struttura funzionale al relax della mente e del corpo ma anche un elemento di design 100% naturale che farebbe tutt’uno con l’ambiente circostante.

Tutto questo contribuirebbe a rendere piccoli boschi e radure, che nel nostro caso non mancano, ancor più attrattivi di quanto già non lo siano. Sarebbe inoltre questo il caso in cui, la lettura non si ridurrebbe solo ad un’attività puramente intellettuale ma diventerebbe un’esperienza emozionale in quanto chi legge si troverebbe immerso in un contesto davvero unico, attorniato da cinguettii, profumi, rumori, fruscii e da tutte le atmosfere che contribuiscono a rendere i boschi luoghi magici. Sarebbe il primo esempio in Italia di un esperimento, ancor prima che turistico, culturale, che potrebbe suscitare interesse in quella parte di utenti che magari ad oggi, non viene ancora attratta dalle nostre bellezze e dai nostri luoghi. D’altro canto invece potrebbe rappresentare una opportunità di riscoprire il territorio per chi già da anni lo conosce e ne è affezionato. Un nuovo modo di intercettare turismo, un nuovo modo di fare esperienza, un nuovo modo di intendere e praticare la lettura, un nuovo modello di interpretare la cultura, un nuovo modo di percepire e vivere il territorio.

A cura di Marco Del Mastro

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