Domenica 4 giugno alle 11 laboratorio di filatura nella bottega ‘La fonte della tessitura’ e mercatino di beneficenza, a seguire buffet
CAMPOTOSTO – Come si estrae il lino dalla pianta e come si ottiene un filato? Torna dopo sette anni di interruzione il ‘Laboratorio del lino’ a Campotosto, interrotto nel 2016 a causa del secondo forte sisma che, dopo quello del 2009, ha colpito in modo netto e drammatico il piccolo Comune nell’Alta valle dell’Aterno. Domenica 4 giugno nell’area della bottega di artigianato ‘La fonte della tessitura’, a ridosso della piazza centrale del paese, si terrà una giornata di artigianato, di solidarietà, di lettura, di cibo e di buona compagnia, all’insegna della riscoperta del vivere ‘slow’, nel cuore di uno dei borghi più colpiti dalle calamità naturali e in balìa dello spopolamento, ma anche uno dei luoghi più belli dell’Appennino centrale. Campotosto, però, non si rassegna allo spopolamento e anzi, a ridosso della bella stagione, propone attività, manifestazioni, s’impegna, grazie alla sua piccola comunità operosa, a salvaguardare le tradizioni, la piccola economia locale, l’ecosistema delicato del lago e del territorio montano.
Organizza la giornata Assunta Perilli (‘La fonte della tessitura’).
Appuntamento, dunque, domenica 4, alle 11, davanti alla bottega di tessitura: saranno ripercorse tutte le fasi della lavorazione del lino, a partire dal seme e sino a ottenere il filo con gli arnesi originali della tradizione. Chi lo vorrà potrà cimentarsi in una prova di filatura: uno dei laboratori più amati dai bambini, e non solo. A fianco alla bottega si terrà inoltre una pesca, a scopo di beneficenza, di dolci finti e veri. I dolci, realizzati sia con la lana, sia con ingredienti veri, sono realizzati da ‘Catering 24’, il progetto della Comunità XXIV Luglio dell’Aquila, nato per creare percorsi di inserimento lavorativo per persone con disabilità.
A pranzo buffet di dolci (finti o veri? L’incognita verrà svelata soltanto alla fine). Dopo la dimostrazione delle varie fasi di ottenimento del filato, si terrà la raccolta fondi il cui ricavato sarà devoluto alle associazioni ‘Autismo Abruzzo onlus’ e ‘Il laboratorio di Chiara’ grazie alla vendita dei ‘dolcetti’ realizzati con il tessuto. Sarà una giornata aperta a tutti: giovani e meno giovani, famiglie e single.
Alle 16, la giornata sarà simpaticamente allietata dalla partecipazione dell’ ‘Abruzzese fuori sede’, diventato in breve tempo un fenomeno social e sociale, letterario e culturale, nato quasi per gioco dalla creatività e dal genio tutto nostrano di Gino Bucci, giovane autore originario di Martinsicuro, e cresciuto sino a essere noto in Italia per la sua verve, l’ironia, la voglia di far scoprire (fuori dal territorio) e riscoprire (a chi nel territorio ci vive) tradizioni, dialetti, modi di dire e di vivere del passato. Bucci presenterà il suo libro ‘Rime toscibili’ (ed. Ricerche&Redazioni) nella bottega di tessitura, dialogherà con lui la giornalista Marianna Gianforte. La scrittrce abruzzese Donatella Di Pietrantonio così descrive il libro nella quarta di copertina del volume: “Seguitissimo e spassoso ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo, Gino Bucci consegna ai lettori un gioco letterario che mescola dialetto e italiano, toponomastica e gastronomia, in una nuova Gnosi delle Fanfole esilarante e affettuosa che racconta gli abruzzesi come siamo”.