Così nella postilla del suo libro Paolo Quattrocchi, romano, classe 1957, avvocato presso uno studio internazionale e Direttore del Centro Studi Italia – Canada, spiega le ragioni che lo hanno portato a scrivere un libro dedicato alla terra delle foglie d’acero. Partendo da uno spunto autobiografico il libro racconta con passione la storia, la politica e i personaggi grandi e piccoli di un paese i cui cittadini “in centocinquant’anni (…) sono riusciti a creare per tutti, condizioni di vita fondate sulla fiducia e sul rispetto reciproco. Sono stati un esempio per molte nazioni europee e una speranza per il mondo intero”.
Dal suo primo viaggio in Canada che per l’autore rappresenterà la “seconda data di nascita” ai lunghi soggiorni che sarebbero seguiti, dalle amicizie agli incontri importanti, tutto ciò lo porterà a scegliere questa nazione come seconda casa. Il libro, oltre ai racconti e agli aneddoti personali, si sviluppa su differenti livelli: storico, geopolitico, letterario, sociale e culturale. Nel corso di ampie e documentate trattazioni, risale alle origini del Canada, a partire dal primo approdo di Giovanni Caboto nel 1497 a Capo Bonavista, a Jacques Cartier incaricato da Francesco I nel 1534 di esplorare nuove terre, a Samuel de Champlain, prima avventuriero poi fondatore del Quebec.
A seguire l’approfondimento di questioni centrali legate al bilinguismo, ai First Nations allo sviluppo e all’identità quebecchese, al multiculturalismo e a molto altro ancora. Particolare attenzione viene inoltre dedicata ai legami tra Canada e Italia, alle prossimità e alle differenze tra canadesi e statunitensi, a eventi storici fondamentali come ad esempio la Battaglia di Ortona del 1943, un massacro che vide la morte migliaia di soldati canadesi nello sforzo di liberare la città dal posizionamento delle truppe naziste, e alla grande emigrazione italiana che proprio nel Canada troverà una delle sue mete preferite. Un intero capitolo è dedicato alla figura di Pierre Elliot Trudeau, leader del paese per quasi quindici anni, a cavallo degli anni ‘70 grazie al quale fu creata una nazione libera, avanzata e che, come scrissero i giornali alla sua scomparsa, “touched the dreams of an entire generation of Canadians”.
A completare il libro anche tanti ritratti di personaggi più o meno noti che hanno contribuito alla storia della nazione: da Gilles Villeneuve e la sua tragica morte a Neil Young e la sua musica, da David Suzuki e Severn Cullis Suzuki, attivisti e ambientalisti, a Elizabeth Arden e al suo impero nel mondo della cosmesi, all’attore Donald Sutherland e all’astrofisico Hubert Reeves a Marshall Mc Luhan, studioso ed esperto di comunicazione.
Moderatori: Micaela Ortolano e Remo Di Martino. Sarà presente l’autore Paolo Quattrocchi.
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