L’AQUILA – “La campagna elettorale del centrodestra la concluderemo nella frazione di Arischia, terra di confine, cerniera tra il terremoto del 2009 e quello del 2016, che ha interessato il centro Italia, convinti come siamo che la rinascita dell’Aquila è strettamente legata al suo territorio. Quel territorio senza il quale la nostra città non sarebbe nemmeno nata!”.
Ad annunciarlo è Pierluigi Biondi, candidato sindaco al Comune dell’Aquila per il centrodestra, che aggiunge: ”Come la maggior parte delle nostre frazioni, dove la ricostruzione è ancora un miraggio, Arischia è stata definitivamente abbandonata dall’Amministrazione comunale a guida Pd: da alcuni giorni l’ufficio che ospita la delegazione è chiuso e i cittadini si sentono ancora più soli”.
Dal primo giugno, infatti, la delegazione di Arischia è chiusa: “in attesa della ridefinizione delle competenze del personale”, come si legge sul sito internet del Comune dell’Aquila.
“Ad Arischia non si ha diritto ad una casa, visto che ci sono parti significative del paese ancora interdette dopo i terremoti dei mesi scorsi, senza che il Pd sia riuscito a dare una risposta alle esigenze di sicurezza dei cittadini, come ormai avviene da 8 anni a questa parte, e non si ha diritto neanche ad avere un punto di riferimento dell’Ente -sottolinea Biondi – A quanto pare l’idea di amministrazione che hanno il centrosinistra e Di Benedetto è disegnata a misura dei potentati locali, di chi ama i salotti e la barca, di chi non ha certo problemi di lavoro o di un tetto per la propria famiglia.
Tant’è – incalza Biondi – che per il Pd, il cittadino medio dell’Aquila o delle frazioni può benissimo fare a meno di cure specialistiche, di una sanità di qualità, tanto chi ha i mezzi economici se ne va fuori a curarsi, magari all’estero. E, quindi, si può tranquillamente consentire che il Presidente della Giunta regionale D’Alfonso e l’assessore alla sanità Paolucci (tutti e due del Pd), attuino la spoliazione dell’ospedale dell’Aquila a favore della sanità costiera.
Ribadiamo, pertanto, con forza il nostro obiettivo programmatico contenuto nell’Agenda per una Città Accogliente. Le delegazioni devono diventare degli uffici per le relazioni col pubblico, diffusi sul territorio, dove i cittadini possano avere un’assistenza a 360 gradi. Quindi, non solo degli sportelli dove ritirare certificati o carte d’identità, ma punti di riferimento per qualsiasi problematica interessi i cittadini. Per rendere possibile questo servizio sarà importante la formazione professionale del personale e la loro motivazione rispetto a questi presìdi fondamentali per il governo del territorio”.