L’AQUILA – Iniziata la sesta edizione de “I Cantieri dell’Immaginario”. Ieri, giovedì 13 luglio, al via con un doppio appuntamento.
Alle ore 18 al foyer dell’Auditorium del Parco, l’Associazione Musica per la Pace, in collaborazione con l’Associazione Insieme Strumentale “Serafino Aquilano” e l’Associazione Culturale Ricordo, ha debuttato con “Girovagando nel mondo di Gadda”, il primo dei quatto appuntamenti di approfondimento sulla figura di Carlo Emilio Gadda.
Primo ospite è stato José María Sciutto, Direttore della Scuola Canto Corale del Teatro dell’Opera, che terrà una conversazione su “L’Argentina d’inizio Novecento nell’universo creativo di Gadda”.
Josè Maria Sciutto ha al suo attivo una nutrita attività concertistica in importanti centri europei, latino-americani e statunitensi e come docente in master classes universitarie per la formazione di direttori di coro e d’orchestra.
É autore di un metodo di pedagogia corale infantile che trova larga applicazione in America Latina e in Italia.
Consulente del Center for Music of the Americas della Florida State University e membro della American Conductors Association, è docente del conservatorio “Luisa d’Annunzio” di Pescara e Direttore del Coro e collaboratore alla Direzione Artistica del Teatro “Ventidio Basso” di Ascoli Piceno.
Da settembre 2011 è direttore della Scuola di Canto Corale del Teatro dell’Opera di Roma.
Alle 21.30 a Palazzo Cappa (corso Vittorio Emanuele, 23) I Solisti Aquilani hanno proposto “L’arcobaleno liquido della creatività”, uno spettacolo multimediale di arti visive, musica, poesia, realizzato in collaborazione con l’associazione Itinerari Armonici e MuBAQ-Museo dei Bambini L’Aquila.
Si tratta di un evento innovativo che gioca sull’interazione di linguaggi e di forme estetiche diverse, basate sulla ricerca e le tecnologie avanzate.
A legare il tutto Mozart, Bartok e Bach e I Solisti Aquilani Trio con Federico Cardilli al violino, Margherita Di Giovanni alla viola e Giulio Ferretti al violoncello.
La performance si è mossa in un contesto interdisciplinare, nel quale le arti visive, la musica e la poesia si fondono in una simbologia di colori che poetesse e artiste hanno dedicato alla città dell’Aquila.
Paola Babini, Nedda Bonini, Primarosa Cesarini Sforza, Giancarla Frare e Lea Contestabile hanno lavorato partendo dai testi poetici di Anna Maria Giancarli, Tomaso Binga, Franca Battista, Nicoletta Di Gregorio e Jonida Prifti sulle parole-chiave “acqua”, “bianco”, “rosa”, “nero”, “arcobaleno”, realizzando venticinque libri d’arte.
Le parole hanno fatto da filo conduttore per la tessitura di storie e accadimenti, partendo proprio dai colori.
I primi due rimandano alla bicromia in pietra della Fontana delle 99 cannelle e di tanti altri monumenti medioevali e rinascimentali cittadini; il nero, invece evoca il lutto che ha colpito nel 1703 la popolazione aquilana e purtroppo nel 2009 l’intero territorio.
La metafora finale dei colori dell’arcobaleno include simbolicamente un palese messaggio di speranza per una improrogabile ricostruzione fisica e sociale della città dell’Aquila, simbolo di una ricostruzione nazionale.
Ad arricchire lo spettacolo anche i libri realizzati dagli allievi dell’Accademia di Belle Arti dell’Aquila, che seguono lo stesso filo conduttore.
La musica e i video proiettati, hanno creato un ambiente “immersivo” ed interattivo, in cui tutte le componenti espressive si integrano a vicenda, dando luogo ad una esperienza multisensoriale coinvolgente ed unica.
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