I consiglieri comunali chiedono l’intervento del sindaco Alessandrini che deve impartire indirizzi e direttive sull’operato di Attiva ,società del Comune
PESCARA – I capigruppo di Forza Italia, Marcello Antonelli, e della Lega, Vincenzo D’Incecco, al Comune di Pescara, in riferimento ai bandi pubblicati dalla Attiva per il reclutamento di personale per la copertura di varie figure professionali,hanno sottolineato:
“A suscitare sconcerto sono gli avvisi inerenti la ricerca di operatori ecologici, ovvero netturbini, capiturno, ovvero coloro chiamati a controllare e gestire-dirigere il lavoro degli stessi operatori ecologici loro affidati nell’ambito dei vari turni di servizio, e impiegati con varie mansioni. In tutti i bandi vengono previsti dei requisiti specifici obbligatori di accesso che sono ingiustificabili e creano un evidente pregiudizio precludendo la partecipazione di molti aspiranti candidati: partiamo dal bando per il lavoro di operatore ecologico che consente la candidatura esclusivamente di coloro che hanno già svolto tale servizio per almeno 6 mesi nell’ultimo triennio, ovvero per aspirare a fare i netturbini a Pescara bisogna dimostrare di avere già un’esperienza acquisita e certificata nell’uso della ramazza e della paletta per raccogliere in modo corretto rifiuti e foglie da strade e marciapiedi.
È palesemente chiaro che tale previsione è assolutamente ingiustificabile e soprattutto impedirà la partecipazione a molti disoccupati, magari anche in possesso di un diploma o di una laurea, e che, non avendo mai avuto l’occasione per lavorare, vedono nel servizio di netturbino veramente l’ultima chance. Oggi quegli aspiranti operatori ecologici aprendo il bando, hanno scoperto che la laurea è veramente carta straccia perché se per sei mesi non hai usato la ramazza in modo professionale, a Pescara non puoi pulire le strade, un’assurdità che, temiamo, voglia malcelare la volontà di ridurre al minimo la platea delle candidature. Ovviamente Forza Italia e Lega chiedono formalmente che quel bando venga bloccato, che sia cancellata la clausola pregiudiziale tra i requisiti obbligatori per l’accesso all’avviso, clausola che, peraltro, può essere tranquillamente prevista per l’attribuzione di un eventuale maggior punteggio tra i candidati, ma non può diventare la conditio sine qua non per presentare, addirittura, la domanda di partecipazione, una clausola che oggi rende anche inutile l’iscrizione dei giovani disoccupati ai Centri per l’impiego. Riteniamo grave, peraltro, una simile previsione da parte di una società pubblica che dovrebbe piuttosto garantire a tutti i cittadini parità di accesso e di trattamento. Altrettanto assurdi i requisiti obbligatori per l’accesso al bando per il reclutamento di capiturno: da un lato si richiede il possesso del diploma di cinque anni, e fin qui potremmo pure essere d’accordo, ovvero si richiede che chi debba stilare delle relazioni e verbali di servizio sia in grado di farlo almeno in un italiano accettabile – hanno sottolineato i capigruppo Antonelli e D’Incecco -.
Non comprendiamo invece perché per essere ammesso al bando di capoturno occorra obbligatoriamente essere in possesso di tutte le patenti previste dal codice della strada, ossia B, C, CQC e Carta del Conducente, che non hanno nulla a che vedere con il servizio che poi il capoturno dovrà svolgere, com’è ravvisabile dal bando stesso, che non prevede la guida di alcun mezzo. Ci chiediamo perché si vuole pretendere che un candidato sostenga la spesa onerosa di prendersi tutte le patenti che non gli serviranno nello svolgimento del proprio lavoro. O ci chiediamo piuttosto se, anche in questo caso, quei requisiti tanto specifici non mascherino la volontà di ricorrere sempre a esterni, precludendo al personale interno, che già svolge attività con mansioni superiori, di partecipare al bando specifico. Anche in questo caso è evidente e sarebbe più logico prevedere quell’eventuale requisito tra gli elementi aggiuntivi, più qualificanti, per l’attribuzione di un punteggio superiore ai candidati, ma non inserirlo tra gli elementi che inibiscono la partecipazione stessa al bando. Noi riteniamo che per i profili non specializzati occorra dare la possibilità a tutti di accedere e tentare di aggiudicarsi un posto di lavoro. Peggio ancora gli avvisi per le varie figure professionali da impiegato: addirittura è richiesta, tra i requisiti specifici obbligatori, un’esperienza di almeno 3 anni di lavoro, maturata nell’arco degli ultimi 10 anni, non in una qualunque società dove si sia svolto un lavoro amministrativo, ma in modo specifico occorre aver lavorato in un’altra società di igiene urbana. Veramente l’impressione, sicuramente sbagliata, che deriva dalla lettura degli avvisi è che ci sia l’esatta fotografia di qualcuno destinato a ricoprire alcuni ruoli, ma, come dicevamo, sicuramente non sarà così.
A questo punto – hanno detto ancora i capigruppo Antonelli e D’Incecco – è evidente che tutti i bandi emanati dalla Attiva Spa sono sbagliati e vanno bloccati: ci rivolgiamo direttamente al sindaco Alessandrini che ha il dovere di impartire indirizzi e direttive precise a un amministratore unico di Attiva che lui ha nominato e che non è certo un vincitore di concorso. È il sindaco che deve fornire le linee guide per garantire pari condizioni a tutti, e in questo caso l’unica chance è quella di fermare i bandi, modificarli e riaprire i termini di partecipazione, per ora in scadenza per l’11 marzo prossimo”.