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Capodanno 2021, Pescara: divieto accensione botti e materiale pirotecnico

da Marina Denegri

fuochi di artificio

Firmata l’ordinanza dal sindaco Masci. Chi trasgredisce rischia una sanzione amministrativa da 25 a 500 euro

PESCARA – Con l’ordinanza numero 211 del 30 dicembre 2020 il Sindaco di Pescara, Carlo Masci, ha disposto dal 30 dicembre 2020 fino al 7 gennaio 2021, il divieto:

  1. di effettuare lo scoppio di petardi, mortaretti ed artifici similari e di ogni tipo di fuoco pirotecnico in luogo pubblico o di uso pubblico, e nei luoghi privati da cui possano essere raggiunte o interessate direttamente aree e spazi ad uso pubblico;
  2. dell’utilizzo di fuochi pirotecnici, non posti in libera vendita, nei luoghi privati, senza la licenza di cui all’art. 57 Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza
  3. dell’utilizzo di giochi pirotecnici, anche di libera vendita, nei luoghi privati senza rispettare le
    istruzioni per l’uso stabilite sulle etichette, e le prescrizioni di cui al D.L. 58/2010Attuazione della direttiva 2007/23/CE relativa all’immissione sul mercato di prodotti pirotecnici.;

Nell’ordinanza si raccomanda, altresì,

a) a tutti coloro che hanno la disponibilità di aree private, finestre, balconi, lastrici solari, luci e
vedute e simili prospicienti la pubblica via, aree pubbliche o private ad uso pubblico di limitarne e controllarne l’uso per la effettuazione di spari, scoppi, lanci di giochi pirotecnici, mortaretti, e simili,e comunque di evitare il lancio di detti artifìci, nonché la caduta di altri oggetti pericolosi per la pubblica incolumità, verso luoghi pubblici o di uso pubblico;

b) a genitori e tutori di minori, di vigilare sul corretto uso dei dispositivi nei luoghi privati, sul rispetto delle istruzioni, e per evitare che i minori raccolgano ordigni inesplosi;

c) ai proprietari di animali d’affezione, di vigilare e attivarsi affinché il disagio degli animali determinato dagli scoppi non causi danni alle persone e agli animali medesimi;

Le violazioni alle suddette disposizioni sono punite con la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da euro 25,00 a euro 500,00 euro.