Il sit-in, dove chiederanno al Prefetto di Chieti di essere ascoltati in merito alla carenza di personale, si terrà il 18 giugno
LANCIANO – “Nell’ambito della protesta in corso dal 10 febbraio 2021 nella casa Circondariale di Lanciano, i sindacati della Polizia Penitenziaria di Lanciano effettueranno un sit-in di fronte alla prefettura di Chieti il 18 giugno dalle ore 10:00 alle ore 12:00.
Nel corso del Sit-In chiederemo di essere ascoltati dal Prefetto di Chieti, Dottor Armando Forgione, al quale vogliamo rappresentare le nostre posizioni:
- la totale inadeguatezza della pianta organica individuata per il carcere di Lanciano;
- l’apertura irrazionale di nuovi reparti detentivi, senza tenere in alcuna considerazione la necessità di personale per la gestione degli stessi;
- la mancanza di non meno di 20 unità per il funzionamento “ordinario” della struttura;
A rafforzare le nostre protesta vi è la recente disposizione del Direttore dell’istituto che, di fatto ordina la programmazione dei turni ad 8 ore con la previsione di prolungare il servizio anche oltre in base alle esigenze.
Appare oltremodo evidente che si fa sempre più concreta quell’impossibilità oggettiva di garantire i diritti dei lavoratori che tanto ci preoccupa, in special modo nel periodo più delicato dell’anno, ovvero durante la fruizione delle ferie estive.
Purtroppo l’Amministrazione Penitenziaria si dimostra un datore di lavoro, ancora una volta, lontano ed incapace di garantire i diritti soggettivi dei lavoratori, mettendo a rischio anche il funzionamento ordinario del Carcere.
Abbiamo più volte chiesto aiuto, anche al provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per il Lazio, Abruzzo e Molise, dott. Carmelo CANTONE, purtroppo senza riscontro e questo, evidentemente, avvalora le nostre recriminazioni ovvero che l’amministrazione non vuol vedere le nostre criticità a causa della pianta organica inadeguata che in un certo senso “giustifica” gli uffici competenti ad ignorarci.
Quello che non possiamo fare a meno di chiederci è perché:
- Perché, visto che secondo il DAP il personale è in linea con la pianta organica, ci obbligano al servizio straordinario?
- Perché, se siamo sufficienti, abbiamo ad oggi ben 15000 giorni di ferie da fruire?
- Perché, se il problema non c’è, ognuno di noi deve fruire mediamente di 115 giorni di congedo ordinario arretrato?
- Perché, se la legge obbliga il datore di lavoro a dare tutti i giorni di ferie ai lavoratori entro il 1° semestre dell’anno successivo, noi abbiamo tutto questo arretrato?
- Perché, se il carcere di Lanciano non è in sofferenza più di altri istituti, siamo costretti giornalmente a togliere posti di servizio per mancanza di personale?
Non dimentichiamo che i nostri turni, a norma di legge, sono da 6 ore giornaliere e quindi l’organico previsto DEVE essere calcolato su 4 quadranti orari
Questa inaccettabile situazione è il frutto di un’opera di costante e persistente disinteresse da parte dell’amministrazione penitenziaria verso i lavoratori, non dimentichiamo che mentre l’ormai ex direttore insieme all’ex capo del dipartimento festeggiavano in pompa magna l’apertura di un nuovo reparto detentivo nel 2018 NOI protestavamo di fronte all’istituto per quello che di lì a poco sarebbe divenuto realtà, l’impossibilità di garantire i diritti ai lavoratori”. La nota a firma del Segretario Generale Regionale UILPA Polizia Penitenziaria Abruzzo, Ruggero Di Giovanni.