“La Uil PA, nell’esprimere massima solidarietà alle addette, si dice preoccupata delle ripercussioni che una siffatta situazione potrebbe avere nell’economia generale della Casa Circondariale. Il tutto anche e soprattutto in considerazione del fatto che sono più di 200 gli aventi diritto al pasto che quotidianamente fanno accesso alla mensa. Tra questi, lo ricordiamo, vi sono molti agenti del Gruppo operativo mobile, deputati alla gestione dei detenuti ex 41 bis e che a L’Aquila vi operano in missione operativa lontani, quindi, dai rispettivi luoghi di residenza – sottolineano Nardella e Migliarini – Sembrerebbe che, malgrado ci siano stati ripetuti solleciti, una parte dei dipendenti della ditta appaltatrice non abbiano visto erogato lo stipendio. Il tutto malgrado l’invito a farlo sia stato rivolto anche al committente, nella fattispecie l’amministrazione penitenziaria, nei cui confronti, così come previsto dalla normativa vigente, è possibile proporre azione diretta per fare conseguire alle addette al servizio di ristorazione quanto spettante”.
“Ci si augura che questo disguido possa chiarirsi nel fare di pochissimo tempo e che tutto, a salvaguardia delle aspettative di chi non ha percepito lo stipendio e degli agenti che alle addette devono molto visto la qualità del lavoro prodotto da chi assicura loro i pasti quotidiani” concludono Migliarini e Nardella.
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