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Carceri, CO.S.P.: Mastrulli presenta il bilancio 2018

da Redazione

Il segretario generale del sindacato autonomo ha incontrato a Chieti e Sulmona i lavoratori della sicurezza

CHIETI – Si chiude l’anno con un bilancio positivo per gli iscritti al sindacato e alla federazione sindacale del CO.S.P. che sul territorio nazionale può vantare la sua presenza oltre che nel comparto Sicurezza , nei vari settori della pubblica amministrazione, enti territoriali, settore commerciale privato, Inps, Inail e di recente l’aggregazione delle guardie rurali di Trani. Il segretario generale del sindacato autonomo Domenico Mastrulli ha avuto modo di presentare il bilancio del 2018 nel corso dell’assemblea tenuta a Sulmona con i poliziotti del penitenziario e della scuola di polizia penitenziaria della città abruzzese. Mastrulli ha avuto modo di commentare le ultime misure del governo:

“Mentre in Francia si danno aumenti di 300 euro alle forze dell’ordine, in Italia il governo taglierà anche le pensioni dei poliziotti. Una vergogna che denunciamo con forza e che cercheremo di impedire in ogni modo”.

“Con il maxiemendamento – sottolinea Mastrulli – il governo scopre le carte, aggredendo le pensioni dei poliziotti e di tutti gli operatori delle forze dell’ordine: il previsto stop graduale all’adeguamento degli assegni al costo della vita, a partire dai 1.500 euro in su, non colpisce solo le ‘pensioni d’oro’, ma anche e soprattutto i redditi di decine di migliaia di operatori in quiescenza. Si tratta di circa 200 euro in meno all’anno. Uno schiaffo che i lavoratori del comparto ricevono dopo una vita di sacrifici e di aggressioni subite dai detenuti nelle carceri italiane”.

“Nella manovra – aggiunge Mastrulli – è scomparso qualsiasi riferimento alla previdenza complementare per i poliziotti più giovani che, col sistema retributivo puro o misto, rischiano di essere i poveri del domani. L’Esecutivo del ‘cambiamento’, da questo punto di vista è assolutamente in linea con i tagli e le promesse non mantenute di chi lo ha preceduto”.

Il sindacato nei giorni scorsi ha denunciato il taglio definitivo del bonus Renzi di 80 euro ai dipendenti pubblici, così come la promessa di 10mila assunzioni in polizia e lo scorrimento delle graduatorie dei precedenti concorsi. Tutto questo si è tramutato nell’arruolamento di qualche centinaio di unità, una goccia d’acqua nel deserto che non risolverà alcun problema.

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