“Mentre in Francia si danno aumenti di 300 euro alle forze dell’ordine, in Italia il governo taglierà anche le pensioni dei poliziotti. Una vergogna che denunciamo con forza e che cercheremo di impedire in ogni modo”.
“Con il maxiemendamento – sottolinea Mastrulli – il governo scopre le carte, aggredendo le pensioni dei poliziotti e di tutti gli operatori delle forze dell’ordine: il previsto stop graduale all’adeguamento degli assegni al costo della vita, a partire dai 1.500 euro in su, non colpisce solo le ‘pensioni d’oro’, ma anche e soprattutto i redditi di decine di migliaia di operatori in quiescenza. Si tratta di circa 200 euro in meno all’anno. Uno schiaffo che i lavoratori del comparto ricevono dopo una vita di sacrifici e di aggressioni subite dai detenuti nelle carceri italiane”.
“Nella manovra – aggiunge Mastrulli – è scomparso qualsiasi riferimento alla previdenza complementare per i poliziotti più giovani che, col sistema retributivo puro o misto, rischiano di essere i poveri del domani. L’Esecutivo del ‘cambiamento’, da questo punto di vista è assolutamente in linea con i tagli e le promesse non mantenute di chi lo ha preceduto”.
Il sindacato nei giorni scorsi ha denunciato il taglio definitivo del bonus Renzi di 80 euro ai dipendenti pubblici, così come la promessa di 10mila assunzioni in polizia e lo scorrimento delle graduatorie dei precedenti concorsi. Tutto questo si è tramutato nell’arruolamento di qualche centinaio di unità, una goccia d’acqua nel deserto che non risolverà alcun problema.
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