L’assessore al Commercio Cardelli è intervenuto sulle tariffe mercati replicando alle voci relative ai presunti aumenti delle stesse
PESCARA – L’assessore al Commercio del Comune di Pescara Stefano Cardelli , replicando alle notizie relative a un presunto aumento delle tariffe relative ai mercati, ha detto che non vi è nessuna stangata in vista per i commercianti ambulanti di Pescara : le tariffe approvate dalla giunta comunale nei giorni scorsi sono semplicemente un adeguamento deciso dal Consiglio comunale il 21 gennaio 2008, con l’ex sindaco di centro-sinistra D’Alfonso che ha istituito quei costi, ulteriormente aumentati poi il 24 febbraio 2009 dal sindaco facente funzioni D’Angelo, sempre del centro-sinistra.
Ha specificato Cardelli:
procediamo per ordine ricordando innanzitutto che l’istituzione di nuove tariffe o di nuovi diritti di istruttoria è demandata per legge al Consiglio comunale, l’unico che può esprimersi in merito, dunque è evidente che la giunta non ha approvato alcuna delibera per l’introduzione di nuove tasse a carico dei commercianti ambulanti. Nel dettaglio, il Consiglio comunale di Pescara, con una maggioranza di governo di centro-sinistra, ha approvato il 21 gennaio 2008 la delibera numero 11 con la quale ha istituito ex novo gli importi dei diritti tecnici di istruttoria per le attività riferite al Commercio e all’Artigianato, che variavano da un minimo di 20 euro sino a un massimo di 30 euro. L’anno seguente, il 24 febbraio 2009, l’amministrazione guidata dal sindaco facente funzioni Camillo D’Angelo, con delibera numero 193, a seguito di una variazione della macrostruttura dell’Ente comunale e del confluire di nuove funzioni alle Attività Produttive, ha aggiornato la tabella dei diritti di istruttoria e con la determinazione dirigenziale numero 55 ha provveduto a introdurre un ulteriore aumento Istat delle tariffe, portandole da un minimo di 20 euro sino a un massimo di 31 euro, estendendole a varie tipologie commerciali. Oggi in realtà non abbiamo introdotto ‘nuove tariffe’, ma abbiamo solo compiuto un atto dovuto adeguando le tariffe del commercio ambulante, finora non aggiornate, a quelle del commercio fisso che già da tre o due anni paga quanto stabilito dalla precedente amministrazione di centro-sinistra. Ma veniamo anche a verificare chi effettivamente pagherà tali somme ritenute ‘esorbitanti’: tutti coloro che già oggi sono concessionari di box nei mercati coperti o di un posteggio su area pubblica, ossia nei mercati rionali all’aperto, non pagheranno alcunché. E parliamo probabilmente del 90 per cento degli ambulanti perché in fase di riorganizzazione del mercato rionale di viale Pepe l’amministrazione ha effettuato anche il rinnovo delle concessioni per la riassegnazione dei posteggi per i prossimi 10 anni, dunque tali operatori dovranno pagare la ‘tassa’ tra circa 9 anni e 3 mesi, ossia al rinnovo per altri dieci anni del proprio posteggio. In altre parole stiamo parlando di un incasso ‘virtuale’ per il Comune.
Pagheranno i 31 euro solo gli ambulanti che dovessero vendere ad altri la propria attività o nel caso di scadenza della concessione, e comunque ricordiamo che un operatore pagherà 31 euro per dieci anni, corrispondente a un ‘salasso’ di 3,1 euro per ogni anno di lavoro, a fronte di investimenti concreti effettuati dall’amministrazione per i propri mercati, come i 20mila euro spesi per l’informatizzazione, che oggi consente di disciplinare in maniera straordinaria gli accessi ai mercati, sapendo ogni mattina chi sono gli operatori presenti, quelli assenti, senza possibilità di abusivismi. Gli unici a pagare 20 euro l’anno, ossia una tassa di circa 1,6 euro al mese, saranno gli spuntisti che, una volta l’anno, chiederanno di essere reiscritti nell’apposita graduatoria. Infine le certificazioni: sino a oggi ogni duplicato e ogni certificazione venivano rilasciati dal Comune gratuitamente, con un’incontrollata pioggia di centinaia di domande che giungevano ogni giorno congestionando il lavoro degli Sportelli. Gli stessi uffici hanno lamentato la presenza continua di utenti che in due giorni chiedono lo stesso duplicato perché continuano a perderlo. L’istituzione della tariffa sarà utile per calmierare il settore e consentire il rilascio solo dei certificati realmente necessari. In altre parole non siamo dinanzi a nessuna ‘batosta natalizia’: le tariffe applicate sono state introdotte e approvate dal Consiglio comunale, l’Organo sovrano e deputato, ben tre anni fa e la nostra amministrazione è obbligata per legge ad applicarle agli ambulanti, così come già sono state applicate da tre anni agli operatori del commercio fisso. Inoltre parliamo di somme che il Comune comincerà a incassare, nella grande maggioranza dei casi, solo tra 9 anni, al rinnovo delle licenze appena prorogate.
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