PESCARA – Oggi,25 maggio alle ore 18.00 allo Stadio Adriatico circa quindici nuclei familiari, sostenuti dalla Caritas Pescara-Penne, saranno ospiti della Pescara Calcio nel corso dell’ultima gara di campionato contro il Modena.Sono tante le iniziative che il Pescara mette in cantiere per dare una mano a coloro che hanno bisogno di un aiuto. Molto spesso basta un piccolo gesto per rendere speciali le giornate: e lo sa bene la Caritas diocesana Pescara-Penne, attenta alla lettura dei disagi sociali.
Nel 2010 ha realizzato l’Emporio della Solidarietà, gestito dai volontari dell’Associazione Cuore Caritas onlus che rappresenta un vero e proprio supermercato dove è possibile “fare la spesa” attraverso una tessera punti che viene caricata tenendo conto della situazione specifica della famiglia.Ma accanto a questo sostegno materiale, ora si prova a sperimentare per cercare forme diverse di solidarietà per contrastare la povertà relativa e la solitudine, offrendo esperienze ludiche e ricreative che promuovano la socializzazione e il benessere familiare. E in quest’ottica il presidente biancazzurro, Daniele Sebastiani, ha accolto a braccia aperte l’impegno di don Marco Pagniello, direttore della Caritas Diocesana, sostenendo l’iniziativa: “Comprendiamo quanto possa essere speciale per delle famiglie intere poter vivere insieme un momento di semplice divertimento: entrare allo stadio, respirare l’atmosfera del pregara, e partecipare alla partita è un’esperienza che per molti bambini e ragazzi sarà nuova e accompagnati dai loro genitori, potranno trascorrere insieme un pomeriggio diverso. Siamo lieti di ospitare in occasione di quest’ultima gara casalinga circa quindici nuclei familiari per cercare di donare loro un sorriso”.
“Diciamo grazie alla Pescara Calcio – ha detto don Marco Pagniello, direttore Caritas diocesana Pescara-Penne – per aver aderito subito alla nostra proposta che ci dà la possibilità di essere vicini in modo nuovo alle famiglie che soffrono la crisi. Ci auguriamo che questo tipo di iniziative possa essere ripetuto nel tempo e, perché no, che altri si offrano per far vivere momenti di svago a quanti, nella vita di tutti i giorni, non possono permetterselo” .