Il fondatore di Slow Food da Lanciano ad Ortona venerdì prossimo incontrerà gli studenti
LANCIANO (CH) – Tornerà in Abruzzo venerdì 14 marzo Carlo Petrini, gastronomo, giornalista, scrittore e fondatore, nel 1986, di Slow Food, associazione non-profit che conta 100.000 membri in 150 paesi del mondo per una giornata ricca di appuntamenti. Si parte, in mattinata, a Lanciano, per un momento tutto speciale voluto da Slow Abruzzo-Molise, grazie al quale si potrà conoscere un Petrini inedito ed efficace. Nelle sale di Palazzo degli Studi, in Corso Trento e Trieste, il fondatore di Slow Food, personalità della cultura ed opinion leader internazionale, incontrerà gli studenti degli istituti superiori di Lanciano e gli allievi dell’istituto alberghiero di Villa Santa Maria che potranno intervistarlo sulle molteplici attività dell’associazione in Italia e nel mondo e discutere con lui della sua ultima fatica letteraria “Cibo e libertà: storie di gastronomia per la liberazione”.
“Sarà un momento importante – ha sottolineato il presidente di Slow Food Abruzzo e Molise, Raffaele Cavallo – che abbiamo pensato insieme alla condotta di Lanciano al fine di coinvolgere le giovani generazioni proponendo un dibattito sulle tematiche, non più rinviabili, legate al diritto al cibo, alla tutela del paesaggio e alla salvaguardia della biodiversità”. Un impegno che Petrini, che ha fondato a Terra Madre, la rete mondiale delle comunità del cibo, ripercorre attraverso le molte storie che valorizzano il lavoro dei piccoli contadini, le produzioni tradizionali, l’educazione alla qualità del cibo sotto la bandiera del “buono, pulito e giusto” e che sfocia nel programma della “gastronomia liberata”, lungo la strada necessaria per riconciliare gli esseri umani alla Terra e affrancarli dalla piaga della fame e dalla vergogna della malnutrizione. Successivamente, intorno alle ore 14, Carlo Petrini incontrerà, nella suggestiva cornice della bottaia più grande del centro-sud d’Italia, della Cantina Citra di Ortona, il presidente Valentino Di Campli, il consiglio di amministrazione e i soci delle 9 cantine che hanno fondato Citra, in un incontro dibattito che getterà le basi per scrivere il primo capitolo del Codice Citra del vino, che la cantina cooperativa raccoglierà di anno in anno, attraverso contributi e testimonianze sul mondo della cultura del vino e del suo territorio. Infine alle ore 18, dal palcoscenico del teatro Tosti di Ortona Carlo Petrini, introdotto dal giornalista de Il Messaggero Paolo Mastri, dopo i saluti del presidente di Citra Valentino Di Campli, presenterà il suo ultimo libro “Cibo e libertà: storie di gastronomia per la liberazione” in cui, prendendo spunto da eventi accaduti nella sua vita di gastronomo, e di presidente e fondatore di Slow Food, e raccontando viaggi e avventure anche rocambolesche, Petrini narra la storia di questa liberazione, partita da un contesto locale per farsi via via globale. Una liberazione che passa attraverso l’energia che sa sprigionare la forza creativa della diversità, che va rispettata e valorizzata in tutte le sue sfaccettature (diversità umana, biologica, culturale, scientifica). Un’energia che va incanalata nelle maglie di una rete libera, virtuale ma anche reale, che consenta di stringere nuove alleanze per riuscire a cambiare per sempre la faccia a un sistema mondiale del cibo che, allo stato attuale, non ci garantisce un futuro felice. Per questo la gastronomia da liberata diventa elemento ”di liberazione”: per tutti quei popoli, del Nord e del Sud del mondo, che rivendicano la propria sovranità alimentare a partire dalla propria cultura e da ciò che hanno da offrire i luoghi che abitano.